26
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 113X90
Datato al 1745, il dipinto raffigura il ritratto di un gentiluomo nel suo studio con una lettera nella mano sinistra. Lo spazio e' delimitato da una colonna marmorea in funzione di quinta scenica sulla cui base si legge a caratteri romani ETATIS SUE ANNORUM L: 1745. L'immagine riflette un intento domestico e moderatamente celebrativo, quasi borghese, a discapito dell'eleganza indiscutibile delle vesti e della voluta ambientazione solenne. Purtroppo l'iscrizione della lettera e' difficilmente leggibile: verosimilmente recava il nome dell'effigiato, tuttavia, si puo' supporre che l'artista sia di formazione lombardo-veneta ed influenzato dagli aspetti naturalistici propri di tale scuola pittorica.
ESTIMATE € 1.800 - 2.200
27
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Ritratto di dama
Olio su tela, cm 62X47
L'opera e' databile al XVIII secolo; la dama raffigurata posa con leggerezza al cospetto del pittore secondo una moda di gusto francese ma diffusa nell'ambito internazionale delle Corti. La stesura e le sfumature cromatiche, infatti, evocano uno stile riconoscibile per le tonalita' perlacee ed un tessuto pittorico smaltato, quasi di porcellana. Il risultato finale e' di notevole eleganza e sensualita', accentuato dai raffinati ornamenti, quali ad esempio, i lussuosi orecchini e il diadema, che spiccano per qualita' descrittiva e luminosita'. Torna utile a questo punto rivedere l'attribuzione tradizionale a Giuseppe Baldrighi (Stradella, 1722 ; Parma 1803), che, pur non confermata dalla critica, e' un utile suggerimento per una datazione alla seconda meta' del secolo e per collocarne l'esecuzione ad un maestro dalla stilistica eterogenea e cortese.
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
29
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Autoritratto di pittore con famiglia
Olio su tela, cm 122X95
La tela raffigura un elegante autoritratto dell'artista contornato dalla sua famiglia; l'indubbia estetica dell'immagine e' avvalorata da una elegante cornice lignea intagliata di sapore sansoviniano. L'autore si presume attivo nel XVIII secolo in area lombardo-veneta.
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
32
ANTONIO TRAVI
Paesaggio con figure
Olio su tela, cm 95X120
Allievo di Bernardo Strozzi (Genova, 1581 ; Venezia, 1644), Antonio Travi e' uno dei rari paesisti attivi a Genova durante la prima meta' del XVII secolo. La sua arte, assai influenzata da quella fiamminga, si modella in particolare sugli esempi di Goffredo Wals (Colonia, 1590/1595 ; Napoli 1638/1640). Il pittore tedesco giunse in Italia entro il 1613 e, dopo l'esperienza romana spesa nella bottega di Agostino Tassi, e' documentato dal 1623 a Genova quale affittuario del Cappuccino e il Soprani (1674, p. 322) lo designa maestro di Antonio. Le luminose e metafisiche scenografie di Wals si traducono nella pittura del Travi con un gusto ruinistico in chiave ligure, realizzate attraverso pennellate veloci, a tocco, dense di colore ed un naturalismo fantastico, accentuato da luminosita' argentee. La nostra tela risponde a queste caratteristiche e i dati di stile suggeriscono una collocazione cronologica alla maturita' del pittore, al sesto decennio, quando la sua produzione diviene numerosa a riscontro di una notevole fortuna collezionistica. Sono opere caratterizzate da una luminosita' algida e lucente, che evidenzia i brani architettonici nella loro essenzialita', mentre le figure a macchia evocano quelle di Filippo Napoletano, creando visioni che miscelano il gusto paesistico italiano con la tradizione nordica.
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
34
PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLO
Diana e Callisto
Olio su tela, cm 95X142
Il dipinto raffigura 'Il Bagno di Diana' e i caratteri di stile suggeriscono l'attribuzione ad un maestro francese del XVIII secolo. Il tema raffigurato trova corrispettivi iconografici illustri nella storia della pittura barocca e rococo', basti pensare alle creazioni di Boucher, Watteau e Fragonard. Il soggetto, tratto dalle 'Metamorfosi' di Ovidio, raffigura l'episodio di Diana e Callisto, nel momento in cui la ninfa, sedotta da Giove, viene scoperta da Diana che adirata la caccia; dopo la nascita del figlio Arcade, la ninfa Callisto viene tramutata in orsa da Giunone. In seguito, Arcade ormai adulto, durante una battuta di caccia si imbatte nell'orsa e quando sta per ucciderla interviene Giove, tramutando in costellazioni i due. Appare chiaro che il rimando letterario e' un raffinato espediente per nobilitare un'immagine licenziosa, risultando una sintesi d'equilibrio e mestiere, in cui l'eleganza e il fascino invalidano in gran parte l'aspetto erudito privilegiando la seduzione.
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
36
PITTORE DEL XVII SECOLO
Santa Cecilia
Olio su tela, cm 85X62
Databile al XVII secolo e riferibile ad un autore di scuola toscana, il dipinto raffigura Santa Cecilia patrona dei musicisti, vissuta a Roma tra il II e il III secolo. Martire per aver professato la sua fede cristiana pregando sulla tomba del marito, la giovane fu condannata a morte: la Leggenda Aurea narra che durante l'esecuzione 'la Santa cantava lodi al Signore'. Tuttavia e' quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realta', un esplicito collegamento tra Cecilia e la musica e' documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo e dall'interpretazione del canto latino: 'Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar'. In realta' i codici piu' antichi non riportano questa lezione dell'antifona (e neanche quella che inizierebbe con Canentibus, sinonimo di Cantantibus), bensi' 'Candentibus organis, Caecilia virgo...'. Gli 'organi', quindi, non sarebbero affatto strumenti musicali ma gli strumenti di tortura e l'antifona descriverebbe Cecilia che 'tra gli strumenti di tortura incandescenti, cantava a Dio nel suo cuore'.
ESTIMATE € 500 - 800