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TEFAF. Il primato del gusto

Il visitatore che si affaccia alla Tefaf di Maastricht è travolto da infinite sensazioni: spaesamento, appagamento, senso di incapacità a ricevere un numero illimitato di informazioni, che la somma degli espositori e delle opere rende ancor più evidente nella varietà delle tipologie, delle epoche e della fattura. Una scelta dettata principalmente dall’esigenza di maggior appetibilità degli oggetti proposti, in relazione ad una prolungata contrazione della domanda dei grandi collezionisti, che oltre ad essere estremamente selettivi, approfittano della crisi per diversificare le loro scelte verso territori meno battuti della storia dell’arte, ma anche funzionale ad intercettare il maggior numero di appassionati, che inibiti culturalmente ed economicamente dall’eccellenza si sentono tranquillizzati dall’opera insolita, inaspettata, magari dissonante dalla ‘maniera’ dell’artista che amano possedere. Il trend che prevale in questa meravigliosa manifestazione è l’eclettismo del buon senso, che rifugge dalla provocazione e si gratifica delle proprie certezze estetiche e sociali. Senza essere travolti dalle anteprime assai glamour, il modo migliore di visitare questo scrigno di meraviglie è quello di vagare alla maniera del viaggiatore del Grand Tour, curioso di cogliere variegati diletti per omaggiare il piacere dell’arte, e prendendo brevi appunti che descrivono il subitaneo rapimento suscitato da un’opera, è forse possibile cogliere la fragranza e la morbidezza di una sensazione così persistente quanto immateriale.

Giovanni Pellinghelli Del Monticello nel “Giornale dell’Arte.com” del 17 giugno, ci introduce alle novità di questa edizione 2022:

L’anticipazione: 243 mercanti d’arte «vagliati» da 214 esperti per l’edizione più ampia di sempre

La quiete dopo la tempesta. Oppure la consuetudine dopo la paura. Passato, si auspica, l’incubo pandemico, anche Tefaf Maastricht, la più nota delle fiere d’arte internazionali, torna agli antichi costumi e dal 24 al 30 giugno, con ambitissima preview a invito il 24 (per la prima volta non a marzo per i noti motivi ma con ritorno alla primavera per l’edizione del 2023, prevista dall’11 al 19 marzo), presenta la sua 35ma edizione negli spazi del Mecc, forte non solo di un mercato che dà segnali di ottima sopravvivenza alle difficoltà della pandemia, ma ancor più galvanizzata dai risultati milionari di Tefaf New York lo scorso maggio.

Confermandosi fulcro del mercato internazionale della Grande Arte, Tefaf Maastricht registra la partecipazione di 243 mercanti d’arte e galleristi dal mondo che, superate le rigide selezioni qualitative, presentano a collezionisti privati, curatori, direttori museali, professionisti del settore e appassionati un florilegio di opere che spaziano fra settemila anni di creatività artistica: dall’archeologia all’Alta Epoca all’arte del XIX e del XX secolo, alle avanguardie più spinte fino al design classico e più innovativo fra XX e XXI secolo, alla fotografia e all’alta gioielleria

Poiché le opere d’arte della più fine qualità sono presenti in ogni categoria espositiva, il punto di forza di Tefaf Maastricht è quello di attrarre i migliori venditori, i migliori esperti, i migliori collezionisti riunendoli in un unico luogo di eccellenza a ottimizzare la qualità e la produttività dei loro interscambi.

L’edizione attuale si presenta come la più vasta di sempre. Tra i 243 espositori di 20 Nazioni 216 galleristi già in passato presenti alla Fiera, 21 che, finalmente assunti all’«empireo», esporranno per la prima volta e, grazie all’iniziativa speciale Tefaf Showcase, 6 gallerie di recente apertura, cinque delle quali francesi (Galerie Nicolas Bourriaud, Imperial Art, Galerie Mendes, Galerie Pauline Pavec e Royal Provenance) e una britannica, Bartha Contemporary.

Nell’ultimo decennio il mondo dell’arte ha verificato sul campo la tendenza all’espansione degli interessi del collezionismo verso orizzonti e mete multidisciplinari: mentre, in passato, la definizione del collezionismo a ogni livello era di concentrarsi e specializzarsi su un unico o al massimo pochi periodi e discipline fra loro collegati, sempre più oggi il criterio selettivo di riferimento è la «qualità» del pezzo, indipendente dal settore di appartenenza, in una sorta di «collezionismo intrecciato». Da qui anche lo spostamento di alcuni assi nell’atlante del collezionismo (museale, istituzionale e privato), con una rafforzata e sempre più rafforzantesi domanda anche verso pezzi di altissima qualità nell’arte contemporanea, del secondo dopoguerra e del XXI secolo nonché nelle correnti più esclusive del design.

Di conseguenza, gli espositori sono suddivisi per categoria di specializzazione: 47 generalisti, 81 specializzati in Old Master (per un totale di 128 riconducibili all’arte antica), 69 in arte moderna e contemporanea, 12 in arte antica e archeologia, 21 in arte tribale e 13 in alta gioielleria d’epoca. Del resto, oltre al suo gran numero di espositori e i suoi rigorosissimi controlli qualitativi (e proprio grazie ad essi), la caratteristica identitaria di Tefaf è proprio quella di essere la rappresentazione dinamica dell’evoluzione del gusto, del collezionismo e del mercato, tutti in costante e perenne evoluzione, e di fotografare quell’evoluzione esattamente nelle giornate in cui si svolge, tanto da divenire un benchmark di riferimento nel tempo.

Tutti i pezzi esposti hanno passato il vaglio di 214 esperti, scelti esclusivamente fra curatori di musei, direttori di collezioni pubbliche e private, accademici, conservatori e restauratori e provenienti da 13 Nazioni (Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Svizzera) e 115 istituzioni in campo artistico, divisi in 30 comitati di valutazione, ognuno dei quali combina le differenti qualifiche dei membri e realizza una piattaforma indipendente per l’approvazione di ciascun oggetto posto in esame per qualità, condizione e autenticità.

L’esperienza delle edizioni 2020 e 2021, tenutesi esclusivamente online per gli ovvi motivi della pandemia, ha rafforzato anche la presenza digitale di Tefaf che, a partire da questa edizione ritornata al consueto modello espositivo, accompagnerà a ogni mostra mercato «reale» una versione digitale, illustrando tutti i pezzi degli espositori online e presentando un esteso programma di attività digitali con variegati contenuti editoriali, tali da soddisfare la comunità mondiale degli appassionati d’arte.

Sostenuta come sempre da sponsor illustri a partire da Axa, leader internazionale nell’assicurazione di beni artistici e storici, affiancata da altri marchi come lo Champagne Bollinger (l’unico che ancora vanti una produzione di cuvée provenienti dai vitigni sopravvissuti alla peronospera che a fra 1878 e 1882 distrusse il 99% dei vitigni europei) e dal marchio Stabilo, produttore degli immortali pastelli, in confezioni fino a 264 sfumature di colore, questa 35ma edizione si avvale anche di un vasto programma di manifestazioni a latere: «Tefaf Talks», conferenze interattive con la partecipazione di collezionisti, curatori museali, storici dell’arte e giornalisti specializzati; «Tefaf Tours», focalizzati sulle diverse categorie di arte esposta e condotti da specialisti di ogni settore, e «Tefaf Tips», eventi satellite di vario tipo organizzati nell’incantevole città ospitante.

Infine, l’edizione 2022 spostata a fine giugno fa sì che Tefaf Maastricht si inserisca in un circuito virtuoso ed eccezionale di incontri artistici e culturali di rilievo mondiale con fiere, iniziative ed esposizioni che avranno luogo nello stesso periodo in Europa (da Art Basel a documenta, da Brafa alla Biennale di Venezia, già in corso), rendendo così il Vecchio Continente la destinazione d’elezione per collezionisti, professionisti e appassionati di ogni parte del globo.
Insomma, per chiudere con un’altra citazione letteraria dopo l’esordio leopardiano: dickensiane «Great expectations».