La fotografia di Paola Mattioli vede la realtà in brevi epifanie immaginative, dove la rappresentazione è un appunto letterario, sedimentazione di un’idea, di un ricordo, di una visione che diviene verso per immagini. Nel ritratto lo strumento del vedere racconta “una storia, un racconto, una responsabilità, una postura, una domanda, una parzialità, una sottile distanza, un testo”
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