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Meissen e Antonibon. Porcellana tra rococò e neoclassicismo

La produzione di tabacchiere e più in generale di “objects de vertu” è tra le più interessanti e decorative della manifattura di Meissen: le prime citazioni nelle carte di fabbrica di questo tipo di produzione risalgono almeno agli anni Trenta del Settecento. Di grande piacevolezza e ottima fattura è a questo proposito la tabacchiera montata in oro in porcellana policroma dalla forma mossa e decorata all’interno e all’esterno con scene cortesi alla Watteau prodotta dalla Reale fabbrica sassone alla metà del Settecento (lotto 99, stima 4.000 – 6.000 euro).

Lotto 99 | Tabacchiera in porcellana policroma, manifattura di Meissen, metà del XVIII secolo, di forma mossa e decorata con scene alla Watteau all’interno ed all’esterno, montata in oro | Stima € 4.000 – 6.000

 

Lotto 99 | Tabacchiera in porcellana policroma, manifattura di Meissen, metà del XVIII secolo, di forma mossa e decorata con scene alla Watteau all’interno ed all’esterno, montata in oro | Stima € 4.000 – 6.000

Un’altra porcellana vicina nel gusto all’esemplare in asta – anch’essa montata in oro e databile al 1750 circa –  è oggi nella collezione Rothschild a Waddesdon Manor (R. J. Charleston, Meissen and other European porcelain, Londra – Friburgo, 1971, scheda 17, pag. 72). L’utilizzo anche in questo caso dell’oro per la montatura (in luogo del rame o dell’argento dorato) conferma l’attenzione riservata a questo tipo di opere, destinate ad una committenza aristocratica. Si vedano infine anche gli esemplari conservati nella collezione Gianetti di Saronno (L. Brambilla Bruni, Porcellane di Meissen, Saronno, 1994, schede 107-108, pag. 122): due tabacchiere entrambe databili al 1740 circa, decorate a scene di porto e con montature in argento dorato.

Giovanni Marcon, nato nel 1771 e morto nel 1830, a cui sembra corretto attribuire la decorazione dell’ecuelle in porcellana biansata con decoro a cammei e tondi con miti classici uscita dalle fornaci degli Antonibon a Nove di Bassano intorno al 1780 (lotto 95, stima 800 – 1.200 euro), è davvero uno di pittori su ceramica più interessanti del panorama italiano tra Sette ed Ottocento. La sua capacità evocativa, spesso ottenuta partendo da prototipi nobili come le opere di Giuseppe Zocchi, Giuseppe Zais,  Francesco Zuccarelli o Giovan Battista Tiepolo, si traduce in tratti veloci ma precisi in grado di rappresentare scene portuali, di vita elegante o contadina con un realismo davvero notevole. Oppure, come in questo caso, il pittore si immerge nella più aggiornata estetica neoclassica, dipingendo incantevoli scenette tratte dal mito: ma anche qui la fonte aulica non lo spaventa, e Déi e divinità ci appaiono molto più vicini, quasi alla mano, di quanto siamo abituati a considerarli.

Lotto 95 | Ecuelle in porcellana policroma, manifattura Antonibon, Nove di Bassano, circa 1780, biansata e con decoro a cammei e con tondi con miti classici | Stima € 800 – 1.200

Lotto 95 | Ecuelle in porcellana policroma, manifattura Antonibon, Nove di Bassano, circa 1780, biansata e con decoro a cammei e con tondi con miti classici | Stima € 800 – 1.200

Lotto 95 | Ecuelle in porcellana policroma, manifattura Antonibon, Nove di Bassano, circa 1780, biansata e con decoro a cammei e con tondi con miti classici | Stima € 800 – 1.200

Lotto 95 | Ecuelle in porcellana policroma, manifattura Antonibon, Nove di Bassano, circa 1780, biansata e con decoro a cammei e con tondi con miti classici | Stima € 800 – 1.200