62
PIER LEONE GHEZZI (attr. a)
(Roma, 1674 - 1755)
Caricatura di Mastro Nicolosio
Penna su carta, cm 25,4X17,8
Caricatura di Mastro Nicolosio
Penna su carta, cm 25,4X17,8
ESTIMATE € 800 - 1,200
Inscritto: Mastro Nicolosio in vivia Scentia
L'interesse di Pier Leone Ghezzi per la caricatura e per le scienze umane suggerì all'artista di interpretare il carattere energico e la vivacità dei suoi effigiati, accentuandone i difetti delle fisionomie in funzione espressiva. I primi esemplari noti risalgono al 1693 e 1694, ma è molto probabile che ve ne siano anche di precedenti. Leone Pascoli, suo biografo, racconta che il pittore: 'dilettasi ancora di far ritratti caricati, e veduto che ha una volta sola il soggetto ne forma sì forte, e viva impressione, che nulla più gli bisogna per farli simili' (p. 655), questo repertorio ammonta a migliaia di esemplari, conservati oggi in collezioni pubbliche e private. È impossibile quantificarne il numero poiché nuovi fogli affiorano costantemente sul mercato antiquario, in parte provenienti da tre volumi oggi smembrati, che appartennero a Carlo di Borbone re di Napoli e Sicilia, poi re di Spagna, e che furono di proprietà dei duchi di Wellington fino al 1971.
Bibliografia di riferimento:
A. Lo Bianco, Pier Leone Ghezzi pittore, Palermo 1985, ad vocem
A. Lo Bianco, Pier Leone Ghezzi. Settecento alla moda, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Venezia 1999, ad vocem
L'interesse di Pier Leone Ghezzi per la caricatura e per le scienze umane suggerì all'artista di interpretare il carattere energico e la vivacità dei suoi effigiati, accentuandone i difetti delle fisionomie in funzione espressiva. I primi esemplari noti risalgono al 1693 e 1694, ma è molto probabile che ve ne siano anche di precedenti. Leone Pascoli, suo biografo, racconta che il pittore: 'dilettasi ancora di far ritratti caricati, e veduto che ha una volta sola il soggetto ne forma sì forte, e viva impressione, che nulla più gli bisogna per farli simili' (p. 655), questo repertorio ammonta a migliaia di esemplari, conservati oggi in collezioni pubbliche e private. È impossibile quantificarne il numero poiché nuovi fogli affiorano costantemente sul mercato antiquario, in parte provenienti da tre volumi oggi smembrati, che appartennero a Carlo di Borbone re di Napoli e Sicilia, poi re di Spagna, e che furono di proprietà dei duchi di Wellington fino al 1971.
Bibliografia di riferimento:
A. Lo Bianco, Pier Leone Ghezzi pittore, Palermo 1985, ad vocem
A. Lo Bianco, Pier Leone Ghezzi. Settecento alla moda, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Venezia 1999, ad vocem
LOTS