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LODEWYK DE VADDER
(Grimbergen, 1605 - Bruxelles, 1655)
Paesaggio con sentiero incassato
Olio su tela applicata su faesite, cm 57X83
Paesaggio con sentiero incassato
Olio su tela applicata su faesite, cm 57X83
ESTIMATE € 1,800 - 2,600
Provenienza:
Amsterdam, Christie's, 4 settembre 2001, lotto 426 (come Lodewyk De Vadder)
Il dipinto in esame è tipico della produzione di Lodewyk De Vadder, artista formatosi nella bottega familiare e che nel 1628 divenne maestro nella Corporazione di San Luca di Bruxelles. Insieme a Lucas Achtschellinck e Jacques d'Arthois divenne uno dei più importanti paesaggisti della sua epoca. Il suo stile deve molto alla lezione di Peter Paul Rubens e spesso i brani figurati erano realizzati da artisti come David Teniers e de Jonge. Lo stile di De Vadder, mostra infatti, una pennellata sciolta e ampia, memore di quella di Rubens e i suoi paesaggi rappresentano una chiara evoluzione in chiave naturalistica rispetto alla tradizione. Piuttosto che le foreste densamente popolate di van Alsloot, Vadder ha raffigurato paesaggi in cui domina la grandiosità e la solitudine, enfatizzando altresì gli effetti atmosferici, impiegando una tavolozza più sobria in analogia con Pieter Dircksz Santvoort, Pieter de Molijn e Jan van Goyen, esprimendo la volontà di evidenziare la grandiosità della natura e di Dio rispetto all'uomo.
L'opera è corredata da una scheda critica di Raffaella Colace.
Bibliografia di riferimento:
S. Van Sprang, Lodewijk de Vadder (Bruxelles 1605-1655), in Le peintre et l'arpenteur. Images de Bruxelles et de l'ancien duché de Brabant, Bruxelles 2000, ad vocem
Amsterdam, Christie's, 4 settembre 2001, lotto 426 (come Lodewyk De Vadder)
Il dipinto in esame è tipico della produzione di Lodewyk De Vadder, artista formatosi nella bottega familiare e che nel 1628 divenne maestro nella Corporazione di San Luca di Bruxelles. Insieme a Lucas Achtschellinck e Jacques d'Arthois divenne uno dei più importanti paesaggisti della sua epoca. Il suo stile deve molto alla lezione di Peter Paul Rubens e spesso i brani figurati erano realizzati da artisti come David Teniers e de Jonge. Lo stile di De Vadder, mostra infatti, una pennellata sciolta e ampia, memore di quella di Rubens e i suoi paesaggi rappresentano una chiara evoluzione in chiave naturalistica rispetto alla tradizione. Piuttosto che le foreste densamente popolate di van Alsloot, Vadder ha raffigurato paesaggi in cui domina la grandiosità e la solitudine, enfatizzando altresì gli effetti atmosferici, impiegando una tavolozza più sobria in analogia con Pieter Dircksz Santvoort, Pieter de Molijn e Jan van Goyen, esprimendo la volontà di evidenziare la grandiosità della natura e di Dio rispetto all'uomo.
L'opera è corredata da una scheda critica di Raffaella Colace.
Bibliografia di riferimento:
S. Van Sprang, Lodewijk de Vadder (Bruxelles 1605-1655), in Le peintre et l'arpenteur. Images de Bruxelles et de l'ancien duché de Brabant, Bruxelles 2000, ad vocem
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