554
TOMMASO REALFONSO
(Napoli, 1677 circa - dopo il 1743)
Natura morta con pesci, ostriche, verdure e polpo
Firmato Realfonso sulla tesa del piatto
Olio su tela, cm 75X102
Natura morta con pesci, ostriche, verdure e polpo
Firmato Realfonso sulla tesa del piatto
Olio su tela, cm 75X102
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
Allievo di Andrea Belvedere (cfr. Bernardo De Dominici 1742-1745, 2008, p. 1086), Tommaso Realfonso non si può considerare un vero e proprio continuatore della sua maniera. Come già intuito Raffaello Causa (cfr. Causa 1972, p. 1025), l'artista esprimeva una consapevole sensibilità arcaizzante e neocaravaggesca con forte sensibilità naturalistica. Questa peculiarità lo pose quale importante interprete della tradizione barocca nel genere della natura morta sulla scia di Ruoppolo e Giovanni Battista Recco, prediligendo tuttavia all'esuberanza compositiva la descrizione oggettiva. Ciò avvenne in modo particolare durante il quarto decennio e come ben osservò Nicola Spinosa, l'artista intraprese un processo che, finalizzato al tentativo di restituire concretezza di materia e verità di lume al dato naturale ed oggettivo, era già iniziato anni prima, anticipando su tutt'altro versante lo stesso ritorno neobarocco dell'anziano Solimena e ponendosi come precedente assoluto della ripresa di fatti caravaggeschi condotta dalla metà o dalla fine degli anni '40 dal Traversi nel campo della pittura di figura.
Bibliografia di riferimento:
B. De Dominici, 'Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani (1742-1745 circa)', a cura di F. Sricchia Santoro e A. Zezza, Napoli 2008, III. 2, pp. 1073-1087
R. Causa, 'La natura morta a Napoli nel Sei e nel Settecento', in 'Storia di Napoli', Napoli 1972, V, 2, pp. 995-1055
N. Spinosa, 'Pittura napoletana del Settecento. Dal Barocco al Rococò', Napoli 1986, pp. 67-69, 86 nn. 120-129, 96, 166, tav. 79, 171; nn. 316-324, 388-392, figg. 386-395
R. Middione, 'Tommaso Realfonso', in 'La natura morta in Italia', a cura di F. Porzio, II, Milano 1989, pp. 954-956 n. 32
Bibliografia di riferimento:
B. De Dominici, 'Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani (1742-1745 circa)', a cura di F. Sricchia Santoro e A. Zezza, Napoli 2008, III. 2, pp. 1073-1087
R. Causa, 'La natura morta a Napoli nel Sei e nel Settecento', in 'Storia di Napoli', Napoli 1972, V, 2, pp. 995-1055
N. Spinosa, 'Pittura napoletana del Settecento. Dal Barocco al Rococò', Napoli 1986, pp. 67-69, 86 nn. 120-129, 96, 166, tav. 79, 171; nn. 316-324, 388-392, figg. 386-395
R. Middione, 'Tommaso Realfonso', in 'La natura morta in Italia', a cura di F. Porzio, II, Milano 1989, pp. 954-956 n. 32
LOTS
564
GIOVANNI ANTONIO CANAL detto IL CANALETTO (maniera di)
GIOVANNI ANTONIO CANAL detto IL CANALETTO (maniera di)
(Venezia, 1697 - 1768)
Palazzo dei Dogi
Olio su tela, cm 33X43
Palazzo dei Dogi
Olio su tela, cm 33X43
NO RESERVE
565
GIOVANNI ANTONIO CANAL detto IL CANALETTO (maniera di)
GIOVANNI ANTONIO CANAL detto IL CANALETTO (maniera di)
(Venezia, 1697 - 1768)
Il Canal Grande con il Ponte di Rialto
Olio su tela, cm 50X60
Il Canal Grande con il Ponte di Rialto
Olio su tela, cm 50X60
NO RESERVE
567
SIMONE MARTINI (copia da)
SIMONE MARTINI (copia da)
(Siena, 1284 circa - Avignone, 1344)
Santi
Olio su tavola, cm 76X51,5
Santi
Olio su tavola, cm 76X51,5
NO RESERVE
674
EUGENE VERBOECKHOVER
EUGENE VERBOECKHOVER
(Warneton, 1798 - Schaerbeek, 1881)
Pecore
Matita e acquerello, cm 21X26
Pecore
Matita e acquerello, cm 21X26
NO RESERVE
675
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Progetto di monumento funerario
Matita, penna e acquarello su carta, cm 26X13,5
Matita, penna e acquarello su carta, cm 26X13,5
NO RESERVE
776
GERARD DOU (maniera di)
GERARD DOU (maniera di)
(Leida, 1613 - 1675)
Uomo che suona il violino
Olio su tavola, cm 34X26
Uomo che suona il violino
Olio su tavola, cm 34X26
NO RESERVE