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INTAGLIATORE EMILIANO DEL XVII-XVIII SECOLO
E GIOVANNI BOLLA (Parma, 1650 - 1735)
Coppia di grandi cornici in legno intagliato, scolpito e dorato, cm 215X160 (2)
Il Sacrificio di Isacco e Il Bagno di Betsabea
olio su tela, cm 144X91 (2)
Coppia di grandi cornici in legno intagliato, scolpito e dorato, cm 215X160 (2)
Il Sacrificio di Isacco e Il Bagno di Betsabea
olio su tela, cm 144X91 (2)
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
Le opere sono state dichiarate di straordinario interesse storico-artistico e sottoposte a regime di notifica.
Provenienza:
Rocca di Soragna, collezione Meli Lupi di Soragna
Bibliografia:
G. Cirillo, G. Godi, "Il mobile a Parma fra Barocco e romanticismo", Parma 1983, pag. 75, tav. 163
AA.VV, "La cornice italiana: dal Rinascimento al Neoclassico", Milano 1992, pagg. 224-225, tav. 68
E. Colle, "Il mobile Barocco in Italia", Milano 2000, pagg. 264-265, tav. 65
Queste cornici, dall'intaglio fitto e vigoroso, presentano un ricco ornato floreale con grandi cartouches e ariose volute a ricciolo: caratteri stilistici che ci permettono di avvicinarle ad un buon numero di opere già attribuite ad artigiani attivi in area emiliana, tra la seconda metà del XVII e i primi decenni del XVIII secolo e certamente ispirati dai repertori berniniani del Barocco romano. Emblematiche, tra le altre e di artisti anonimi, le cornici per la chiesa San Biagio (in loco) e per Sant'Agostino a Modena, oggi conservata presso il museo Civico cittadino (E. Colle, "Il mobile Barocco in Italia", Milano 2000, pagg. 256-257) e ancora la poderosa ancona (1697-98) di Giovanni Setti per la chiesa di San Sisto a Piacenza (L. Bandera, "Il mobile emiliano", Novara 1996, pag. 107, tav. 112 e E. Colle, op. cit., pagg. 262-263, tav. 64).
I nostri esemplari, provenienti dalla rocca di Soragna, erano parte di un corpus più ampio che, insieme ad altri lavori, vennero commissionati ad artigiani per lo più locali sotto la direzione del responsabile dell'arredamento Domenico Draghi, e destinati alle sale del castello in occasione delle nozze (1681) di Ottavia Rossi con Giampaolo Meli Lupi.
Da ricordare, tra i tanti, gli intagli dell'estroso Francesco Peracchi, che risulta pagato per una coppia di tavoli, nove panche e sei sgabelli (1696) per "il camerone e galleria nova verso Santa Croce" (Colle, op. citata, pagg. 268-269-270-271, tav. 67) e, dello stesso anno, le cornici per i ritratti dei coniugi (G. Cirillo, G. Godi, "Il mobile a Parma fra Barocco e romanticismo", Parma 1983, pag. 63, fig. 138); inoltre un contratto del luglio 1701, impegna l'intagliatore Giovanni Bosi per la realizzazione del fastoso salottino dorato con "quatro Putini nelli angoli del Gabinetto che scherzino uno con l'aquila da due teste, uno con un leone, uno con un lupo, altro con cervo, lasciando nel mezzo da riporre uno spechio...." (Colle, op. cit., pag. 262 e Bandera, op. cit., pagg. 104-105). Andranno poi menzionati i lavori di un altro artigiano al servizio dei Meli Lupi: quel Lorenzo Aili "trentino" (1643 - 1702), attivo a Soragna dal 1695 e pagato in quell'anno per il cornicione del letto principesco (Cirillo, Godi, op. cit., pag. 62, fig. 135), tre anni più tardi per la realizzazione delle statue del teatrino della Rocca e poi ancora nel 1701, per un "letto novo ad intaglio" (Colle, op. citata, pag. 266) ed il suo cancelletto (Cirillo, Godi, op. cit., pag. 70, fig. 157).
Basandoci su tali confronti, potremo datare le nostre cornici ai primissimi anni del Settecento: circa l'autore, pare utile riportare la plausibile ipotesi attributiva avanzata da Cirillo e Godi, che in mancanza di documenti ed evidenziando la vicinanza ai modelli citati, suggeriscono l'Aili come possibile esecutore degli arredi che qui ci interessano. Ma non si dimentichi che, negli stessi anni e sempre per la Rocca, venivano pagati il già citato Bosi per aver fornito delle cornici e, nel 1702 (anno di morte dell'Aili) il doratore Francesco Camuti per "l’indoratura delle cornici dei quadri" (Colle, op. cit., pag. 264). A Giovanni Bolla è qui attribuita la paternità dei dipinti illustrati, seppur scarne restino le notizie biografiche di questo artista parmense, formatosi sugli esempi del classicismo bolognese di Carlo Cignani e dei Bibiena. Note sono alcune tele a soggetto sacro che il Bolla realizzò per le chiese del ducato, come sue sono le decorazioni a fresco nel palazzo vescovile e nell'oratorio di San Quirino. Ma indubbiamente la sua attività principale è tutta volta alla committenza dei Meli Lupi: realizzerà così, insieme ai Bibiena, gli affreschi per Soragna.
Bibliografia di riferimento:
A. González-Palacios, "I mobili parmigiani: un libro e molte note" in "Il Tempio del Gusto. Il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali", Milano 1986, vol. I, pag. 237 e segg.
L. Bandera, "Il mobile emiliano", Novara 1996, ad vocem
Provenienza:
Rocca di Soragna, collezione Meli Lupi di Soragna
Bibliografia:
G. Cirillo, G. Godi, "Il mobile a Parma fra Barocco e romanticismo", Parma 1983, pag. 75, tav. 163
AA.VV, "La cornice italiana: dal Rinascimento al Neoclassico", Milano 1992, pagg. 224-225, tav. 68
E. Colle, "Il mobile Barocco in Italia", Milano 2000, pagg. 264-265, tav. 65
Queste cornici, dall'intaglio fitto e vigoroso, presentano un ricco ornato floreale con grandi cartouches e ariose volute a ricciolo: caratteri stilistici che ci permettono di avvicinarle ad un buon numero di opere già attribuite ad artigiani attivi in area emiliana, tra la seconda metà del XVII e i primi decenni del XVIII secolo e certamente ispirati dai repertori berniniani del Barocco romano. Emblematiche, tra le altre e di artisti anonimi, le cornici per la chiesa San Biagio (in loco) e per Sant'Agostino a Modena, oggi conservata presso il museo Civico cittadino (E. Colle, "Il mobile Barocco in Italia", Milano 2000, pagg. 256-257) e ancora la poderosa ancona (1697-98) di Giovanni Setti per la chiesa di San Sisto a Piacenza (L. Bandera, "Il mobile emiliano", Novara 1996, pag. 107, tav. 112 e E. Colle, op. cit., pagg. 262-263, tav. 64).
I nostri esemplari, provenienti dalla rocca di Soragna, erano parte di un corpus più ampio che, insieme ad altri lavori, vennero commissionati ad artigiani per lo più locali sotto la direzione del responsabile dell'arredamento Domenico Draghi, e destinati alle sale del castello in occasione delle nozze (1681) di Ottavia Rossi con Giampaolo Meli Lupi.
Da ricordare, tra i tanti, gli intagli dell'estroso Francesco Peracchi, che risulta pagato per una coppia di tavoli, nove panche e sei sgabelli (1696) per "il camerone e galleria nova verso Santa Croce" (Colle, op. citata, pagg. 268-269-270-271, tav. 67) e, dello stesso anno, le cornici per i ritratti dei coniugi (G. Cirillo, G. Godi, "Il mobile a Parma fra Barocco e romanticismo", Parma 1983, pag. 63, fig. 138); inoltre un contratto del luglio 1701, impegna l'intagliatore Giovanni Bosi per la realizzazione del fastoso salottino dorato con "quatro Putini nelli angoli del Gabinetto che scherzino uno con l'aquila da due teste, uno con un leone, uno con un lupo, altro con cervo, lasciando nel mezzo da riporre uno spechio...." (Colle, op. cit., pag. 262 e Bandera, op. cit., pagg. 104-105). Andranno poi menzionati i lavori di un altro artigiano al servizio dei Meli Lupi: quel Lorenzo Aili "trentino" (1643 - 1702), attivo a Soragna dal 1695 e pagato in quell'anno per il cornicione del letto principesco (Cirillo, Godi, op. cit., pag. 62, fig. 135), tre anni più tardi per la realizzazione delle statue del teatrino della Rocca e poi ancora nel 1701, per un "letto novo ad intaglio" (Colle, op. citata, pag. 266) ed il suo cancelletto (Cirillo, Godi, op. cit., pag. 70, fig. 157).
Basandoci su tali confronti, potremo datare le nostre cornici ai primissimi anni del Settecento: circa l'autore, pare utile riportare la plausibile ipotesi attributiva avanzata da Cirillo e Godi, che in mancanza di documenti ed evidenziando la vicinanza ai modelli citati, suggeriscono l'Aili come possibile esecutore degli arredi che qui ci interessano. Ma non si dimentichi che, negli stessi anni e sempre per la Rocca, venivano pagati il già citato Bosi per aver fornito delle cornici e, nel 1702 (anno di morte dell'Aili) il doratore Francesco Camuti per "l’indoratura delle cornici dei quadri" (Colle, op. cit., pag. 264). A Giovanni Bolla è qui attribuita la paternità dei dipinti illustrati, seppur scarne restino le notizie biografiche di questo artista parmense, formatosi sugli esempi del classicismo bolognese di Carlo Cignani e dei Bibiena. Note sono alcune tele a soggetto sacro che il Bolla realizzò per le chiese del ducato, come sue sono le decorazioni a fresco nel palazzo vescovile e nell'oratorio di San Quirino. Ma indubbiamente la sua attività principale è tutta volta alla committenza dei Meli Lupi: realizzerà così, insieme ai Bibiena, gli affreschi per Soragna.
Bibliografia di riferimento:
A. González-Palacios, "I mobili parmigiani: un libro e molte note" in "Il Tempio del Gusto. Il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali", Milano 1986, vol. I, pag. 237 e segg.
L. Bandera, "Il mobile emiliano", Novara 1996, ad vocem
LOTS
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INTAGLIATORE EMILIANO DEL XVII-XVIII SECOLO
INTAGLIATORE EMILIANO DEL XVII-XVIII SECOLO
E GIOVANNI BOLLA (Parma, 1650 - 1735)
Coppia di grandi cornici in legno intagliato, scolpito e dorato, cm 215X160 (2)
Il Sacrificio di Isacco e Il Bagno di Betsabea
olio su tela, cm 144X91 (2)
Coppia di grandi cornici in legno intagliato, scolpito e dorato, cm 215X160 (2)
Il Sacrificio di Isacco e Il Bagno di Betsabea
olio su tela, cm 144X91 (2)
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
14
MAESTRO DELLA TELA JEANS, FINE DEL XVII SECOLO
MAESTRO DELLA TELA JEANS, FINE DEL XVII SECOLO
Figura femminile con bambino che mangia
Olio su tela, cm 90X65
Olio su tela, cm 90X65
ESTIMATE € 15.000 - 25.000
46
GIACOMO CERUTI detto IL PITOCCHETTO
GIACOMO CERUTI detto IL PITOCCHETTO
(Milano, 1698 - 1767)
Natura morta
Olio su tela, cm 63X80
Natura morta
Olio su tela, cm 63X80
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
56
ANTONIO ZUCCHI
ANTONIO ZUCCHI
(Venezia, 1726 - Roma, 1795)
Paesaggio arcadico con rovine di templi classici
Olio su tela, cm 185X235
Paesaggio arcadico con rovine di templi classici
Olio su tela, cm 185X235
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
108
ANDREA PICCINELLI detto ANDREA BRESCIANINO
ANDREA PICCINELLI detto ANDREA BRESCIANINO
(Siena? circa 1487 - post 1525)
Sacra Famiglia con San Giovannino
Olio su tavola, cm 104,5X86,5
Sacra Famiglia con San Giovannino
Olio su tavola, cm 104,5X86,5
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
110
CARLO SARACENI (bottega di)
CARLO SARACENI (bottega di)
(Venezia, 1585 - 1625)
Cacciata dei mercanti dal Tempio
Olio su tela, cm 90X130
Cacciata dei mercanti dal Tempio
Olio su tela, cm 90X130
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
13
PIETRO BELLOTTI
PIETRO BELLOTTI
(Salò, 1625 - Gargnano, 1700)
Ritratto di carattere (La Parca Làchesi)
Olio su tela, cm 48,5X40,5
Ritratto di carattere (La Parca Làchesi)
Olio su tela, cm 48,5X40,5
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
111
PIETRO PAOLO RUBENS (Seguace di)
PIETRO PAOLO RUBENS (Seguace di)
(Siegen, 1577 - Anversa, 1640)
Tomiri con la testa di Ciro
Olio su tela, cm 90X130
Tomiri con la testa di Ciro
Olio su tela, cm 90X130
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
112
JOHANN FELPACHER (attr. a/seguace di)
JOHANN FELPACHER (attr. a/seguace di)
(Attivo intorno alla età del XVII secolo)
Apelle e Campaste
Olio su tela, cm 120X160
Apelle e Campaste
Olio su tela, cm 120X160
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
2
GIULIO CARPIONI
GIULIO CARPIONI
(Venezia, 1613 - Vicenza, 1679)
Il regno di Hypnos con l'arrivo di Iride, messaggera degli dei
Il sacrificio di Polissena
Olio su tela, cm 48X32 (2)
Il regno di Hypnos con l'arrivo di Iride, messaggera degli dei
Il sacrificio di Polissena
Olio su tela, cm 48X32 (2)
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
57
PITTORE VENETO DEL XVII SECOLO
PITTORE VENETO DEL XVII SECOLO
Paesaggio con torrente e figure
Olio su tela, cm 117X171
Olio su tela, cm 117X171
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
58
JEAN BAPTIST DE SAIVE II (scuola di)
JEAN BAPTIST DE SAIVE II (scuola di)
(Malines, 1597 - 1641)
La Fucina
Olio su tela, cm 209X136
La Fucina
Olio su tela, cm 209X136
ESTIMATE € 2.000 - 3.000