243
ANTONIO BELLUCCI
(Pieve di Soligo, 1654 - 1726)
Giochi di putti con satiro
Olio su tela, cm 149X164
Giochi di putti con satiro
Olio su tela, cm 149X164
ESTIMATE € 10.000 - 15.000
Provenienza:
Milano, Finarte, 5 aprile 2003, lotto 1228 (come attribuito a Jacopo Amigoni)
Monaco, Hampel, 25 settembre 2019, lotto 652 (come Antonio Bellucci)
Ricondotto al catalogo di Antonio Bellucci da Fabrizio Magani secondo le annotazioni degli esperti di Hampel, il dipinto è in buone condizioni di conservazione e si rivela un'interessante prova matura dell'artista. Attivo a Venezia, Vienna, Düsseldorf e Londra, Bellucci incarna la moderna dimensione dell'artista itinerante, di fama internazionale, apprezzato per il suo disegno corretto, la morbidezza delle tinte e una vocazione classicista appresa durante i soggiorni di studio a Roma e a Bologna. La tela in esame esprime assai bene lo stile descritto e si contraddistingue da una elegante e luminosa sensibilità rocaille. Lo stile e le stesure, infatti, non rivelano più le suggestioni dei suoi primi maestri Pietro Liberi, Antonio Zanchi e Andrea Celesti, adeguandosi a esiti prossimi a quelli di Jacopo Amigoni (Napoli o Venezia, 1682 - Madrid, 1752) rivelando una data di esecuzione intorno al 1700, in analogia con i Putti che ornano gli altari nella chiesa della Nascita di Maria a Klosterneuburg (Magani p. 97) del 1696 e non a caso, l'opera fu esitata nel 2003 da Finarte con questa attribuzione.
Bibliografia di riferimento:
F. Magani, Antonio Bellucci. Catalogo ragionato, Rimini 1995, ad vocem
Milano, Finarte, 5 aprile 2003, lotto 1228 (come attribuito a Jacopo Amigoni)
Monaco, Hampel, 25 settembre 2019, lotto 652 (come Antonio Bellucci)
Ricondotto al catalogo di Antonio Bellucci da Fabrizio Magani secondo le annotazioni degli esperti di Hampel, il dipinto è in buone condizioni di conservazione e si rivela un'interessante prova matura dell'artista. Attivo a Venezia, Vienna, Düsseldorf e Londra, Bellucci incarna la moderna dimensione dell'artista itinerante, di fama internazionale, apprezzato per il suo disegno corretto, la morbidezza delle tinte e una vocazione classicista appresa durante i soggiorni di studio a Roma e a Bologna. La tela in esame esprime assai bene lo stile descritto e si contraddistingue da una elegante e luminosa sensibilità rocaille. Lo stile e le stesure, infatti, non rivelano più le suggestioni dei suoi primi maestri Pietro Liberi, Antonio Zanchi e Andrea Celesti, adeguandosi a esiti prossimi a quelli di Jacopo Amigoni (Napoli o Venezia, 1682 - Madrid, 1752) rivelando una data di esecuzione intorno al 1700, in analogia con i Putti che ornano gli altari nella chiesa della Nascita di Maria a Klosterneuburg (Magani p. 97) del 1696 e non a caso, l'opera fu esitata nel 2003 da Finarte con questa attribuzione.
Bibliografia di riferimento:
F. Magani, Antonio Bellucci. Catalogo ragionato, Rimini 1995, ad vocem
LOTS
118
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
Ritratto di cardinale (Federico d'Assia-Darmstadt, 1616-1682)
Olio su rame, cm 12,5X9,9
Olio su rame, cm 12,5X9,9
NO RESERVE
123
DAVID RICHTER (attr. a)
DAVID RICHTER (attr. a)
(Stoccolma, 1664 - 1741)
Ritratto di gentildonna
Olio su rame, cm 7X5,3
Ritratto di gentildonna
Olio su rame, cm 7X5,3
NO RESERVE
130
PITTORE COPTO DEL XIX SECOLO
PITTORE COPTO DEL XIX SECOLO
Immagini sacre
Tempera su carta, dipinto sui due lati, cm 5,5X6
Tempera su carta, dipinto sui due lati, cm 5,5X6
NO RESERVE