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SILK CHINESE FINELY EMBROIDERED SKIRT, CIRCA 1750/1800; SIGNS OF AGE OTHERWISE VERY WELL PRESERVED
CM 280X86
ESTIMATE € 400 - 600
Nel ricamo tondo formato da fiori di loto, sono finemente ricamate due carpe che risalgono la corrente In Cina e soprattutto in Giappone la carpa è il simbolo del coraggio e della perseveranza Un’antica leggenda cinese racconta di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire la cascata situata sulla Porta del Drago, lungo il Fiume Giallo, superando ostacoli e spiriti malvagi Gli dèi, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago.
Sotto forma di drago la carpa acquisisce il dono dell’immortalità ed è divenuta il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita. Sui quattro angoli gli otto simboli di buon auspicio: LA CONCHIGLIA SANKHA. Antico oggetto rituale di origine indiana, la conchiglia bianca è generalmente espressa con la spirale che si evolve verso destra e termina a punta. Simbolo della Divinità nella sua forma femminile, di regalità e superiorità, è rappresentazione del profondo, e vittorioso suono che diffonde l’insegnamento del Dharma, raggiungendo e trasmettendosi alle diverse nature, passioni e aspirazioni spirituali, risvegliando dal baratro dell’ignoranza e della sofferenza ogni essere per poter conseguire ed ottenere la liberazione. IL GLORIOSO NODO SENZA FINE, o NODO DELL’AMORE INFINITO SRIVATSA.
Composto da linee continue e chiuse che si intersecano tra loro, è associato al primordiale simbolo del divenire senza fine ed emblema dell’incessante manifestarsi del mondo, che ci ricorda come i fenomeni siano interconnessi a cause e condizioni Rappresenta l’unione della Saggezza e del Metodo, dell’energia femminile e di quella maschile, la loro armonica inseparabilità, in uno stato di amore infinito, vita infinita e realizzazione dell’unione E’ il supremo simbolo di buon auspicio, che ricorda come ogni effetto positivo e favorevole per noi in futuro ha le sue radici e cause nelle nostre azioni del presente I PESCI D’ORO. I due pesci vengono raffigurati verticalmente e paralleli ed in origine rappresentavano i fiumi sacri Gange e Yamuna Allegoria del Signore del Mondo, i pesci d’oro si trovano raffigurati solo assieme agli altri Simboli di Buon Auspicio: esprimono la speranza ed il desiderio che tutti gli esseri viventi possano esistere in uno stato di assenza di paura, salvati dal pericolo di cadere nell’oceano della sofferenza e liberi nell’avere acquisito la consapevolezza dell’essenza primaria, così come i pesci nuotano nel mare per natura liberi IL LOTO PADMA. E’ la più alta visione di Purezza e Bellezza: lo stelo del Loto si erge infatti da acque di stagni e laghi per lo più fangosi per far sbocciare il fiore incontaminato, incontaminabile, immacolato e perfetto sopra la superficie dell’acqua, unica pianta che grazie alla forza del suo fusto fa sbocciare un fiore con un numero di petali sempre regolare, da otto a dodici tutti uguali Nella loro simmetria i petali rappresentano l’armonia del Cosmo, otto come gli otto raggi della ruota del Dharma. Il fango rappresenta la sofferenza e tutto ciò che trattiene il nostro essere dall’acquisire quella chiara visione che grazie alla pratica della Dottrina, lo stelo, ci permetterà di elevarci sopra tutte le contaminazioni del mondo Il Loto è simbolo anche della purezza del corpo, della parola e della mente: è la vera essenza del nostro essere che è rimasta immacolata nonostante il fango del mondo che si realizza solo alla luce della nostra consapevolezza Il fiore di Loto è il trono del Buddha e cioè dell’Amore Compassionevole di cui il Dalai Lama, chiamato anche Signore del Loto Bianco, è l’incarnazione. IL PARASOLE CHHATRA Il Parasole è simbolo della Dignità Regale, di chi detiene il potere spirituale: nell’iconografia tibetana è presente in diverse varianti, più o meno elaborato e colorato e sempre sorretto da una solida struttura in legno Esprime la perfetta energia del Dharma nel proteggere tutti gli esseri che seguono la Dottrina da ogni ostacolo e forza avversa, dalla malattia e dall’ignoranza, dalla pena e dalla rinascita in regni inferiori, affinchè possano giungere alla completa estinzione della sofferenza. IL VASO DEL TESORO KALASA. L’uso del vaso risale ai primordi del Buddhismo, acquisito dalla tradizione indiana dove veniva utilizzato per trovare l’acqua; metaforicamente è legato alla realizzazione ed alla possibilità di esaudire i desideri materiali. La sua forma è generalmente rigonfia con un collo che si allunga e sulla sua sommità è posato un gioiello ad indicare la preziosità del suo contenuto: il nettare dell’immortalità legato all’Eternità della Dottrina e della Conoscenza. LA RUOTA DEL DHARMA CAKRA. La ruota della Dottrina o della Legge, è il più diffuso e antico simbolo indiano, riferito sia al Sole sia al suo attributo di arma. La ruota è costituita dal mozzo, dai raggi e dal cerchio: il mozzo rappresenta il Motore Immobile, l’essenza primordiale della mente; i raggi equivalgono al Nobile Ottuplice Sentiero da percorrere per raggiungere la liberazione dalla sofferenza Le Otto Vie sono: retta visione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retto comportamento, retto sforzo, retta presenza mentale e retta concentrazione. Il cerchio simboleggia il mondo ed il suo continuo ed eterno perpetuarsi fino alla sconfitta dell’ignoranza, che è la radice della sofferenza. Un’altra interpretazione della Ruota vede il mozzo come la pratica della Disciplina, dalla quale la mente è sostenuta e resa solida; i raggi sono la pratica della Saggezza nella comprensione della vacuità di tutti i fenomeni che portano allo sradicamento dell’ignoranza e del male; il cerchio indica l’insegnamento alla meditazione che sostiene ogni pratica della Dottrina. La Ruota del Dharma è quindi simbolo universale della Dottrina che conduce alla liberazione dal dolore, rappresenta l’insegnamento del Buddha e ci ricorda che il Dharma, la Legge Universale, tutto abbraccia e completa in sé, non ha inizio né fine ed è al di là del tempo e dello spazio. LO STENDARDO DELLA VITTORIA DHVAJA. Realizzato comunemente in legno e seta, dall’aspetto più o meno ricercato, viene generalmente sospeso al centro del soffitto nella sala principale dei monasteri ed anche nelle abitazioni private Simile ad una bandiera arrotolata, rappresenta la vittoria di corpo, mente e parola di ognuno di noi nel momento in cui si utilizza la pratica del Dharma, dimostra la potenza ed il trionfo della conoscenza sull’ignoranza e la paura, il raggiungimento della felicità ultima.
Sotto forma di drago la carpa acquisisce il dono dell’immortalità ed è divenuta il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita. Sui quattro angoli gli otto simboli di buon auspicio: LA CONCHIGLIA SANKHA. Antico oggetto rituale di origine indiana, la conchiglia bianca è generalmente espressa con la spirale che si evolve verso destra e termina a punta. Simbolo della Divinità nella sua forma femminile, di regalità e superiorità, è rappresentazione del profondo, e vittorioso suono che diffonde l’insegnamento del Dharma, raggiungendo e trasmettendosi alle diverse nature, passioni e aspirazioni spirituali, risvegliando dal baratro dell’ignoranza e della sofferenza ogni essere per poter conseguire ed ottenere la liberazione. IL GLORIOSO NODO SENZA FINE, o NODO DELL’AMORE INFINITO SRIVATSA.
Composto da linee continue e chiuse che si intersecano tra loro, è associato al primordiale simbolo del divenire senza fine ed emblema dell’incessante manifestarsi del mondo, che ci ricorda come i fenomeni siano interconnessi a cause e condizioni Rappresenta l’unione della Saggezza e del Metodo, dell’energia femminile e di quella maschile, la loro armonica inseparabilità, in uno stato di amore infinito, vita infinita e realizzazione dell’unione E’ il supremo simbolo di buon auspicio, che ricorda come ogni effetto positivo e favorevole per noi in futuro ha le sue radici e cause nelle nostre azioni del presente I PESCI D’ORO. I due pesci vengono raffigurati verticalmente e paralleli ed in origine rappresentavano i fiumi sacri Gange e Yamuna Allegoria del Signore del Mondo, i pesci d’oro si trovano raffigurati solo assieme agli altri Simboli di Buon Auspicio: esprimono la speranza ed il desiderio che tutti gli esseri viventi possano esistere in uno stato di assenza di paura, salvati dal pericolo di cadere nell’oceano della sofferenza e liberi nell’avere acquisito la consapevolezza dell’essenza primaria, così come i pesci nuotano nel mare per natura liberi IL LOTO PADMA. E’ la più alta visione di Purezza e Bellezza: lo stelo del Loto si erge infatti da acque di stagni e laghi per lo più fangosi per far sbocciare il fiore incontaminato, incontaminabile, immacolato e perfetto sopra la superficie dell’acqua, unica pianta che grazie alla forza del suo fusto fa sbocciare un fiore con un numero di petali sempre regolare, da otto a dodici tutti uguali Nella loro simmetria i petali rappresentano l’armonia del Cosmo, otto come gli otto raggi della ruota del Dharma. Il fango rappresenta la sofferenza e tutto ciò che trattiene il nostro essere dall’acquisire quella chiara visione che grazie alla pratica della Dottrina, lo stelo, ci permetterà di elevarci sopra tutte le contaminazioni del mondo Il Loto è simbolo anche della purezza del corpo, della parola e della mente: è la vera essenza del nostro essere che è rimasta immacolata nonostante il fango del mondo che si realizza solo alla luce della nostra consapevolezza Il fiore di Loto è il trono del Buddha e cioè dell’Amore Compassionevole di cui il Dalai Lama, chiamato anche Signore del Loto Bianco, è l’incarnazione. IL PARASOLE CHHATRA Il Parasole è simbolo della Dignità Regale, di chi detiene il potere spirituale: nell’iconografia tibetana è presente in diverse varianti, più o meno elaborato e colorato e sempre sorretto da una solida struttura in legno Esprime la perfetta energia del Dharma nel proteggere tutti gli esseri che seguono la Dottrina da ogni ostacolo e forza avversa, dalla malattia e dall’ignoranza, dalla pena e dalla rinascita in regni inferiori, affinchè possano giungere alla completa estinzione della sofferenza. IL VASO DEL TESORO KALASA. L’uso del vaso risale ai primordi del Buddhismo, acquisito dalla tradizione indiana dove veniva utilizzato per trovare l’acqua; metaforicamente è legato alla realizzazione ed alla possibilità di esaudire i desideri materiali. La sua forma è generalmente rigonfia con un collo che si allunga e sulla sua sommità è posato un gioiello ad indicare la preziosità del suo contenuto: il nettare dell’immortalità legato all’Eternità della Dottrina e della Conoscenza. LA RUOTA DEL DHARMA CAKRA. La ruota della Dottrina o della Legge, è il più diffuso e antico simbolo indiano, riferito sia al Sole sia al suo attributo di arma. La ruota è costituita dal mozzo, dai raggi e dal cerchio: il mozzo rappresenta il Motore Immobile, l’essenza primordiale della mente; i raggi equivalgono al Nobile Ottuplice Sentiero da percorrere per raggiungere la liberazione dalla sofferenza Le Otto Vie sono: retta visione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retto comportamento, retto sforzo, retta presenza mentale e retta concentrazione. Il cerchio simboleggia il mondo ed il suo continuo ed eterno perpetuarsi fino alla sconfitta dell’ignoranza, che è la radice della sofferenza. Un’altra interpretazione della Ruota vede il mozzo come la pratica della Disciplina, dalla quale la mente è sostenuta e resa solida; i raggi sono la pratica della Saggezza nella comprensione della vacuità di tutti i fenomeni che portano allo sradicamento dell’ignoranza e del male; il cerchio indica l’insegnamento alla meditazione che sostiene ogni pratica della Dottrina. La Ruota del Dharma è quindi simbolo universale della Dottrina che conduce alla liberazione dal dolore, rappresenta l’insegnamento del Buddha e ci ricorda che il Dharma, la Legge Universale, tutto abbraccia e completa in sé, non ha inizio né fine ed è al di là del tempo e dello spazio. LO STENDARDO DELLA VITTORIA DHVAJA. Realizzato comunemente in legno e seta, dall’aspetto più o meno ricercato, viene generalmente sospeso al centro del soffitto nella sala principale dei monasteri ed anche nelle abitazioni private Simile ad una bandiera arrotolata, rappresenta la vittoria di corpo, mente e parola di ognuno di noi nel momento in cui si utilizza la pratica del Dharma, dimostra la potenza ed il trionfo della conoscenza sull’ignoranza e la paura, il raggiungimento della felicità ultima.
LOTS
1
THREE ANTIQUE FANS, ITALY, CIRCA 1900; SIGNS OF AGE, FAILURES AND BREAKAGES (3)
THREE ANTIQUE FANS, ITALY, CIRCA 1900; SIGNS OF AGE, FAILURES AND BREAKAGES (3)
ESTIMATE € 80 - 150
5
BOBBIN LACE, LINEN BEDSPREAD, CIRCA 1650; SLIGHT SIGNS OF AGE AND SEVERAL CREASES
BOBBIN LACE, LINEN BEDSPREAD, CIRCA 1650; SLIGHT SIGNS OF AGE AND SEVERAL CREASES
ESTIMATE € 1.500 - 2.000
6
BOBBIN LACE, LINEN BEDSPREAD, 1750 OR EARLIER; SLIGTH SIGNS OF AGE, SEVERAL CREASES
BOBBIN LACE, LINEN BEDSPREAD, 1750 OR EARLIER; SLIGTH SIGNS OF AGE, SEVERAL CREASES
ESTIMATE € 700 - 900
7
GILET AND COLLAR, PROBABLY ITALY, CIRCA 1650/1700, SLIGTH SIGNS OF AGE AND SEVERAL CREASES (2)
GILET AND COLLAR, PROBABLY ITALY, CIRCA 1650/1700, SLIGTH SIGNS OF AGE AND SEVERAL CREASES (2)
ESTIMATE € 800 - 1.200
8
CHIRPY DRESS WITH IRANIAN COINS, CIRCA 1950/1970; SLIGHT SIGNES OF AGE, GOOD CONDITION
CHIRPY DRESS WITH IRANIAN COINS, CIRCA 1950/1970; SLIGHT SIGNES OF AGE, GOOD CONDITION
ESTIMATE € 200 - 500
9
HALAB, TAPESTRY SILK & METAL THREAD, SIRYA, CIRCA 1750, SLIGHT SIGNES OF AGE, GOOD CONDITION
HALAB, TAPESTRY SILK & METAL THREAD, SIRYA, CIRCA 1750, SLIGHT SIGNES OF AGE, GOOD CONDITION
ESTIMATE € 1.600 - 2.000
12
NORTHWEST PERSIAN MAFRASH SIDES PANNELS, CIRCA 1900, SEVERAL SMALL REPAIRED AREAS, DAMAGED SIDES (2)
NORTHWEST PERSIAN MAFRASH SIDES PANNELS, CIRCA 1900, SEVERAL SMALL REPAIRED AREAS, DAMAGED SIDES (2)
ESTIMATE € 1.200 - 1.600