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UBALDO GANDOLFI
(San Matteo della Decima, 1728 - Ravenna, 1781)
La vergine Maria spiega a San Giuseppe l'apparizione dell'angelo
La vergine Maria spiega a San Giuseppe l'apparizione dell'angelo
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
Olio su tela ovale, cm 93X65
Ricondotta al catalogo di Ubaldo Gandolfi dalla Biagi Maino, l'opera e' una poetica rappresentazione sacra da collocarsi alla giovinezza dell'artista. La studiosa indica quali confronti di stile la tela della Chiesa di San Lorenzo di Budrio che raffigura l'Educazione di Maria e, la Santa Chiara di Minerbio, opere caratterizzate dal medesimo fare pittorico e delicatezza espressiva. Il dipinto manifesta altresi' il notevole talento disegnativo di Ubaldo, da considerarsi uno dei migliori della Scuola Bolognese ed esperto in diverse tecniche: sanguigne, carboncini e schizzi a penna, esprimendo, come dice Renato Roli (1981), 'un chiaro graticcio segnico, che sagomando in continuita' forma accanto a forma, definisce un incastro strutturante di precisa consistenza'. Questo straordinario bagaglio di mestiere si basa principalmente sullo studio dei dipinti della grande tradizione emiliana e si percepisce quando il pittore affronta la grande decorazione e le pale d'altare, con efficacissima retorica illustrativa.
Il dipinto e' corredato da una scheda critica di Donatella Biagi Maino.
Bibliografia di riferimento:
D. Biagi Maino, Ubaldo Gandolfi, Torino 1990, p. 247, fig. 32- p. 248, fig. 37- pp. 248 249, fig. 39- p. 249, fig. 40
Ricondotta al catalogo di Ubaldo Gandolfi dalla Biagi Maino, l'opera e' una poetica rappresentazione sacra da collocarsi alla giovinezza dell'artista. La studiosa indica quali confronti di stile la tela della Chiesa di San Lorenzo di Budrio che raffigura l'Educazione di Maria e, la Santa Chiara di Minerbio, opere caratterizzate dal medesimo fare pittorico e delicatezza espressiva. Il dipinto manifesta altresi' il notevole talento disegnativo di Ubaldo, da considerarsi uno dei migliori della Scuola Bolognese ed esperto in diverse tecniche: sanguigne, carboncini e schizzi a penna, esprimendo, come dice Renato Roli (1981), 'un chiaro graticcio segnico, che sagomando in continuita' forma accanto a forma, definisce un incastro strutturante di precisa consistenza'. Questo straordinario bagaglio di mestiere si basa principalmente sullo studio dei dipinti della grande tradizione emiliana e si percepisce quando il pittore affronta la grande decorazione e le pale d'altare, con efficacissima retorica illustrativa.
Il dipinto e' corredato da una scheda critica di Donatella Biagi Maino.
Bibliografia di riferimento:
D. Biagi Maino, Ubaldo Gandolfi, Torino 1990, p. 247, fig. 32- p. 248, fig. 37- pp. 248 249, fig. 39- p. 249, fig. 40
LOTS
407
FRA' SEMPLICE DA VERONA (seguace di)
FRA' SEMPLICE DA VERONA (seguace di)
(Verona, 1589 - 1654)
Frate in preghiera
Frate in preghiera
ESTIMATE € 400 - 600