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Bartolomeo Rizzo. Il bello come passione

Bartolomeo Rizzo, antiquario appassionato e conoscitore attento per oltre cinquant’anni ha saputo trasformare la sua galleria in un vero e proprio punto di riferimento per il mondo collezionistico palermitano, coltivando rapporti con appassionati, mercanti, studiosi e con tutta l’intelligenza del tempo, da Sciascia a Guttuso. Nell’ampia sezione a lui dedicata nel catalogo di Arredi, Dipinti, Sculture e Oggetti d’Arte che sarà esitato a Genova il 29 e 30 marzo, spiccano tre oggetti di grande fascino che dimostrano appieno il suo gusto, che saranno proposti ad offerta libera: il primo è una console siciliana della fine del XVII secolo in legno intagliato, scolpito e dorato  (lotto 41), che nella linea e nel ricco intaglio mostrano una forte influenza dai modelli barocchi berniniani e che nelle aquile rampanti con le ali spiegate ricordano molto alcuni disegni di un noto ornatista palermitano, Giacomo Amato (1643 – 1723), formatosi nella Città Eterna e poi attivo nel capoluogo siciliano al servizio di due vicerè: il duca d’Uzeda  (dal 1687 al 1696) e Pietro Colon, duca di Verguas (dal 1696 al 1701). Il secondo è una coppia di monumentali angeli in legno scolpito, intagliato e dorato di area veneta (lotto 247), che si impongono per le ali spiegate e il ricco panneggio, ed il terzo è una grande e rara biblioteca palermitana del XVII secolo in abete scolpito, laccato e argentato dalla forma architettonica e composta da nove moduli distinti (lotto 353).