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Unanimità per la legge che inasprisce le disposizioni penali a tutela dei beni culturali

Si attendeva da tempo un giro di vite sul saccheggio, furto e vandalismo dei beni culturali. Reclusione fino a 16 anni per chi devasta e saccheggia musei, archivi, aree archeologiche e monumenti, ma anche un bene paesaggistico. Pene più severe per chi ruba o possiede illegalmente un bene d’arte, per i trafficanti, per i tombaroli di terra e di mare. Con il carcere anche per chi viene pizzicato con un metal detector in un parco o in una zona di interesse archeologico. La Camera ha dato l’ok unanime al provvedimento che finalmente diventa legge dello Stato contro i reati che danneggiano i beni culturali. (…)
La legge approvata ricalca il testo presentato nella scorsa legislatura dai ministri Franceschini e Orlando, infatti attesa da anni (ci provò tra il 2006 e il 2008 pure l’allora ministro della Cultura Francesco Rutelli) la legge introduce nuovi reati, tra cui quello di ’furto di bene culturale’ (per cui sono previste pene da 2 a 6 anni di carcere, da 4 a 10 se ci sono altre aggravanti) e incrementa le pene per ricettazione e riciclaggio legati all’arte, puniti rispettivamente con il carcere fino a 10 e fino a 14 anni. Ma prevede anche aggravanti per le devastazioni e saccheggi quando questi colpiscono arte, paesaggio, musei, aree archeologiche. E rafforza gli strumenti di indagine. In pratica saranno possibili arresti in flagranza, processi per direttissima e intercettazioni anche per i reati contro il patrimonio. E si avrà uno strumento più efficace contro il traffico d’arte, fonte di finanziamento sempre più utilizzata da terrorismo e criminalità organizzata.
La nuova legge colloca nel Codice penale, con un titolo espressamente dedicato, gli illeciti penali attualmente ripartiti tra Codice penale e Codice dei beni culturali; – introduce nuove fattispecie di reato; – innalza le pene edittali vigenti, dando attuazione ai principi costituzionali in forza dei quali il patrimonio culturale e paesaggistico necessita di una tutela ulteriore rispetto a quella offerta alla proprietà privata; – introduce aggravanti quando oggetto di reati comuni siano beni culturali; – potenzia gli strumenti investigativi per contrastare i reati contro il patrimonio culturale; – amplia le ipotesi di responsabilità delle persone giuridiche. In particolare, il provvedimento inserisce nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro il patrimonio culturale, composto da 17 nuovi articoli, con i quali punisce, con pene più severe rispetto a quelle previste per i corrispondenti delitti semplici, il furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e l’autoriciclaggio e il danneggiamento che abbiano ad oggetto beni culturali.
Nel dettaglio nella legge, che diventerà operativa ad horas, subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si elevano ad autonome fattispecie speciali i delitti di distruzione, danneggiamento nonché di deturpamento o imbrattamento di beni culturali o paesaggistici. I tifosi ubriachi o i buontemponi sorpresi a imbrattare o rovinare una fontana, un monumento, un quadro, tanto per dire, rischieranno ora fino a 3 anni di carcere oltre ad una multa fino a 10mila euro.