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MARINA ABRAMOVIĆ

Apre l’attesissima retrospettiva di Marina Abramović alla Royal Academy of Arts che celebra oltre cinquant’anni di carriera dell’artista serba, nata a Belgrado nel 1946. Membro onorario della celebre istituzione londinese dal 2011, è la prima artista donna dal 1768, anno fondativo della Royal Academy, ad essere ospitata con una personale nei prestigiosi spazi delle Main Galleries.
Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Belgrado come pittrice, sin dagli esordi nei primi anni Settanta, Marina Abramović individua nella performance art il suo mezzo espressivo, che diventa elemento distintivo della sua ricerca.
La mostra, allestita in collaborazione con l’artista, attraverso fotografie, filmati, oggetti e installazioni, offre un’ampia lettura del suo lavoro. Video ripropongono performance peculiari dello sviluppo della sua pratica: azioni che con la forza della mente diventano sempre più lunghe e difficili nel corso degli anni e definiscono un metodo che porta il suo nome; mentre dal vivo, quattro delle sue rappresentazioni più iconiche, sono messe in scena da giovani artisti da lei formati e preparati all’interazione con il pubblico: Imponderabilia e Luminosity, entrambe del 1977; Nude with Skeleton e The House with the Ocean View del 2002. Per Abramović pubblico e artista non sono solo complementari, ma quasi inseparabili. Le sue performance vivono su questo ruolo ambivalente di osservatore e osservato, attore e spettatore, vittima e carnefice. Essa immagina la sua arte come un viaggio, un’esplorazione dei propri limiti fisici e mentali, nell’incessante necessità di sorprendersi. Dopo la morte che l’ha recentemente sfiorata, oggi, per la prima, afferma di aver scoperto la felicità, uno stato d’animo per lei nuovo con il quale affrontare la vita e il lavoro futuri.