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Pavel Ovchinnikov. Lo smalto della madre Russia

Orefice, argentiere, orafo, smaltatore, mercante e industriale: Pavel Ovchinnikov è questo e molto altro per la storia dell’arte russa del XIX secolo. Nato nel 1830 a Otradnoe dal servo Akim, viene inviato nel 1842 a Mosca dal principe Dmitry Volkonsky, come apprendista di bottega nella gioielleria del fratello Andrei.

Nel 1850, grazie alla dote di mille rubli della moglie Marfa, apre un atelier a Mosca e già nel 1854-55 conta uno staff di 400 persone e 600 tra artigiani e apprendisti ed apre una succursale a San Pietroburgo al 35 rue Bolshaya Morskaya. Nel 1868 ottiene, in quanto fornitore della Corte russa dal 1865, il “Privilegio Imperiale”, ovvero l’autorizzazione ad aggiungere al proprio punzone sui manufatti, l’aquila bicipite dei Romanov. I suoi due atelier furono i più importanti della Russia, assieme a quelli, più internazionali, di Peter Carl Fabergè.

Fornitore ufficiale del re Vittorio Emanuele II d’Italia, (1873), del granduca Mikhail Nikolaevich (1878) e del re Cristiano IX di Danimarca (1888) viene insignito della Légion d’honnoeur nel 1867 e dell’Ordine della Corona di Ferro nel 1873.

Alla sua morte nel 1888, la sua opera verrà portata avanti dai figli Michael, Alexander, Pavel e Nikolai fino alla rivoluzione del 1917.

Pavel Ovchinnikov è considerato l’argentiere e gioielliere del “puro stile russo” poiché, nei suoi lavori, non si ispira a stili francesi o comunque occidentali; famoso per gli oggetti d’uso che ripetono quelli tradizionali russi, “poveri”, li realizza in preziosi materiali, arricchendoli da motivi geometrici stilizzati ed esasperati, molto spesso smaltati a colori vivacissimi.

Raffinatissimo esecutore di medaglie commemorative in oro e pietre, ne presenta una all’esibizione Pan-russa del 1865, che lo fa conoscere in tutta Europa ottenendogli la medaglia d’oro (nell’esposizione Pan-russa di Arte e Industria di Mosca del 1882 vince la medaglia d’argento). Sensibile a tutte le espressioni artistiche russe eseguì anche rize per icone in argento, sempre attentissimo però a non sopraffare con la sua opera quella pittorica, pur accentuando, nella sua ultima fase artistica, l’uso di smalti e pietre.

Di Ovchinnikov, il catalogo di Argenti, Avori, Icone ed Oggetti di Arte Russa del prossimo 11 maggio presenta un’icona raffigurante il Cristo con riza in argento dorato e smalti del 1891 con le insegne imperiali, caratterizzata da un intenso arcaismo.