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Le aste di settembre premiano qualità e competenza

Inizia con un totale di 835.119 euro il secondo semestre 2022 con il calendario delle aste di settembre che comprendeva le aste web-only di Arredi Sculture e Oggetti d’Arte e Cornici Antiche, e in presenza – nella barocca sede di Palazzo del Melograno a Genova – i cataloghi di una collezione di dipinti di Giovanni Migliara e di Arredi Sculture e Oggetti d’Arte.

Entrando in dettaglio delle singole vendite, il primo catalogo del 21 settembre comprendeva 46 opere  tra dipinti, disegni e fixés sous verre di Giovanni Migliara, che ha raggiunto un totale di 177.730 euro, con una percentuale di venduto per lotto dei 72% e per valore dei 149%

Top lot dell’asta una veduta de La piazza del Duomo col coperto dei Figini e l’isolato del Rebecchino, che risulta tra i primi quattro paesaggi urbani esposti da Migliara nel 1812 a Brera, insieme all’Atrio di Sant’Ambrogio, Porta Nuova e Piazza delle Erbe, battuto a 21.350 euro (lotto 23), seguito dall’Interno del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso del 1820 aggiudicata 20.100 euro (lotto 18), che si caratterizza dall’imponente architettura rinascimentale e dominato dal soffitto a cassettoni. La navata centrale appare affollata dai fedeli, figure rese con grande attenzione e minuzia, forse presenti in occasione della visita al santuario dell’arciduchessa Maria Beatrice d’Este e del figlio Massimiliano avvenuta proprio in quell’anno. Una veduta del Porto di Genova capace di restituire sia la solennità monumentale della Lanterna sia la quotidianità della vita del porto, utilizzando come costante il sapiente uso della luce che utilizza per creare sofisticati contrasti che vivacizzano la scena, è stata infine esitata a 13.850 euro (lotto 13).

L’asta di Arredi, Ceramiche Sculture e Oggetti d’Arte e Scientifici, secondo appuntamento dello stesso giorno ha totalizzato 586.903 euro, con una percentuale di venduto per lotto del 55% e per valore del 211%

Protagonista assoluta per gli Arredi un’elegante commode francese del XVIII secolo in legno laccato e Vernis Martin decorata con figure e ornato floreale lumeggiati in oro e parzialmente policromi, che si inserisce nel fortunato filone delle cineserie e del gusto per l’esotismo, moda dilagante nell’Europa di metà Settecento con anche l’importazione delle lacche dall’Oriente, che dopo una serrata disputa è stata venduta a 87.600 euro (lotto 617), che precede un tavolo francese del XIX secolo da centro impiallacciato in tartaruga, metallo dorato e legno ebanizzato battuto a 18.850 euro (lotto 667), e una coppia di cassettoni dipinti del XVIII-XIX secolo – già nella collezione Imbert di Milano – esitati a 12.600 euro (lotto 737).

L’ampia sezione dedicata alle ceramiche e porcellane, presentava sia alcuni lotti iconici della produzione del tempo, sia di un gusto collezionistico colto e raffinato.  Spicca un raro esemplare di tazza con piattino appartenente al servizio per il cardinale Ottoboni negli anni tra il 1720 (probabilmente 1724) e il 1727, uno dei risultati più eclatanti della produzione della celebre manifattura veneziana, fondata nel 1719-20 da Giovanni Vezzi, patrizio veneziano, battuto a 11.975 euro (lotto 139), un bourdalue in maiolica bianca e blu, uscito dalle fornaci della manifattura di Vische nel 1765 circa (lotto 105), e una tazza coperta trembleuse biansata e lobata in porcellana bianca e oro realizzata nel 1753 dalla Manifattura di Sévres con decoro di volatili e paesaggi (lotto 177), entrambe aggiudicate a 6.350 euro.

Delle aste web-only di Arredi Sculture e Oggetti d’Arte e Cornici Antiche è segnalare il buon esito di cinque elementi decorativi in terracotta smaltata del XX secolo battuti a 1.950 euro (lotto 1083), e di una grande cornice in legno intagliato e dorato a guazzo del XIX secolo esitata a 1.170 euro (lotto 221).