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Gioielli il lusso della semplicità

di Benedetta Romanini e Teresa Scarlata

L’alta gioielleria è la somma di molteplici unicità: delle pietra, dell’orafo, della lavorazione che rende tangibile il sogno impossibile. Il segreto è l’essenzialità, il disegno, la cura maniacale del dettaglio che diviene la cifra unica di una maison ma anche di un gusto, di un’epoca, con le sue mode, le convenzioni mondane e status sociali da ribadire attraverso un oggetto che come pochi raccoglie in sé essenza del lusso. La magnificenza si presenta nella semplicità assoluta che non ha tempo breve delle mode ma quello eterno della storia. Un esempio è un anello con diamante taglio ottagonale del peso di 10.63 carati, colore D, purezza VVS2, con certificato GIA o un anello del 1930 circa in platino con zaffiro taglio ottagonale del peso di 23.50 carati circa, proveniente da Ceylon e non trattato termicamente. Magnifica nella sua sobria opulenza una parure in argento, smeraldi e diamanti della fine del XIX secolo, che si distingue per il motivo a margherita di pietre uniformi per dimensione e qualità, e un anello in platino, diamanti che incorniciano una naturale quanto rara perla rosa Conch del calibro dieci millimetri.
Capolavori da amare così nella loro imprescindibile eleganza che rende impareggiabile la sensazione di possedere un frammento di eterna e sfavillante grazia.