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Baignoire Cartier. Chic à la française

Baignoire, in francese, significa “vasca da bagno”. Un nome assai prosastico per un esemplare che da sempre è nelle mire di signore e delle giovani donne di buona famiglia. Un nome che fa la prima apparizione esattamente nel 1973, quando Cartier battezza così un orologio che ha in produzione da lungo tempo. Un orologio ovale, dalle linee incurvate, che è un modello di riferimento nella storia della Maison.

La leggenda vuole sia stato inventato direttamente dal fondatore della Maison, Louis Cartier. Ispirato, pare, a una châtelaine in oro, con brillanti e onice, donata come regalo-sorpresa alla granduchessa Pavlovna nel 1912, in occasione di uno dei soggiorni del gioielliere parigino a San Pietroburgo. Racconto plausibile. Già nel 1907, Cartier era diventato fornitore ufficiale di Nicola II, zar di tutte le Russie, dopo la prima esposizione all’Hotel d’Europe proprio a San Pietroburgo.  E la granduchessa era la sorella dello zar… Nel 1968, la leggendaria direttrice artistica Jeanne Toussant – vestale del lusso Cartier dal 1933 al ’70 – lo trasforma in un’oggetto estroso e originale, dalla forma allungata o con proporzioni smisurate.

Fra gli anni Sessanta e Settanta, gli esemplari di maggior equilibrio formale appaiono con nonchalance al polso delle dive del cinema impegnato dell’epoca. Donne belle, fascinose e intelligenti, che lo scelgono perché è confortevole ed elegante, consapevoli che lo stile sovrasta qualsiasi moda. Così, i ritratti in bianco e nero di Jeanne Moreau, Catherine Deneuve o Romy Schneider – con il loro bel Baignoire al polso – rimangono impressi nella memoria collettiva, come simbolo di un intramontabile chic à la française.

Nella prossima asta monegasca del 31 gennaio verrà esitato un’esemplare in oro giallo del 1991 che è il 40° di una tiratura limitata di 400 (lotto 358, stima 8.000 – 12.000 euro)