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Asian art: l’arte è simbolo

L’iconografia è essenziale per leggere l’arte cinese – che comprende indistintamente la flora, la fauna e l’umanità – perché nella loro cultura millenaria al significato chiaro ed evidente si cela quello nascosto e recondito che rappresenta l’essenza del concetto che l’ha generato. È quindi fondamentale essere in grado di cogliere al meglio sia le qualità percettive sia intellettive di una creatività tanto antica nel tempo quanto moderna nei significati.

Un esempio è l’importante piatto concavo in porcellana con decoro in rosso di ferro, Dinastia Qing, marcato e del periodo Yongzheng (1723-1735) e il grande vaso in porcellana “Famiglia Rosa” Canton della seconda metà del XIX secolo con decoro a tutto tondo, in cui il soggetto predominante è il pipistrello, simbolo della buona fortuna, raffigurato capovolto per sottolineare che questa è arrivata.

La gru, una delle immagini cinesi più diffuse, è simbolo d’immortalità, perché creduta il corriere degli immortali in cielo, assieme alle nuvole a cui spesso è associata; le gru erano considerate anche coloro che trasportavano in Cielo le anime dei defunti, e raffigurate in volo nel cielo rappresentano elevazione sociale, magnifici esempi sono un’elegante giardiniera in porcellana del XIX secolo e una rara scultura in giada bianca, Dinastia Qing, periodo Qianlong (1736-1795)

Il drago che dall’epoca Han è il simbolo imperiale cinese – generalmente raffigurato che insegue la perla infuocata, è il primo e più potente dei quattro animali sovrannaturali (gli altri tre sono nell’ordine: fenice, liocorno e tartaruga). Lo troviamo in un fine e raro piatto in porcellana smaltato in verde con draghi incisi a decoro segreto, Cina, Dinastia Ming, marchio e del periodo Zhengde (1506-1521), e in un grande piatto in biscuit a tre colori e cinque draghi incisi, Cina, Dinastia Qing, marchio Kangxi (1662-1722. La peculiarità di quest’ultimo è la doppia simbologia animale e vegetale: i draghi sono incisi mentre nel decoro smaltato sono raffigurati frutti che simboleggiano fertilità (melograno) immortalità (pesca) la preghiera (cedro o “mano di Buddha” detto così perché simile alle dita raccolte in preghiera) fecondità (melone). Infine il longan, letteralmente “occhio di drago”, è così chiamato perché assomigliante al bulbo oculare del drago.