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Arredo Sovrano

di Mauro Tajocchi

Eclettismo è la parola d’ordine della prossima asta di Arredi, Sculture e Oggetti d’arte del 26 – 27 novembre 2020. Un catalogo dove ogni singolo lotto racconta una passione, uno slancio collezionistico e come una wunderkammer: la meraviglia e lo stupore sono il fil rouge che unisce gli oggetti presentati, grandi o piccoli, anonimi o famosi. E quale committenza più prestigiosa che quella del Re e della Regina d’Italia, nel nostro caso Umberto I e Margherita di Savoia, che per arredare la Villa Reale di Monza fecero realizzare un’imponente scrivania “alla francese” da un artigiano milanese, forse quel Giuseppe Speluzzi che fornì, sempre per la Real Casa, un altro scrittoio con bronzi identici ai nostri e oggi conservato nelle prestigiose collezioni del Quirinale. Come si legge nell’esaustiva scheda di Enrico Colle – uno dei massimi studiosi della storia del mobile italiano – il nostro elegante arredo è citato nell’inventario redatto tra il 1881 e il 1910 come arredi di “Proprietà Privata di S. M.” fino al 1908 nella “Sala dell’Appartamento di S. M. la Regina” e contraddistinto dalla lettera “N” (documento oggi conservato nell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica nel fondo della Real Casa tra i Registri del patrimonio mobiliare delle Residenze Reali in Italia), traferita il 12 agosto di quell’anno nel Castello di Racconigi (come annotato nell’iscrizione inventariale). Un’accattivante quanto originale scrivania che insieme ad un corpus di opere di gusto neo-settecentesco e storicista, dimostra la versatilità di una manifattura che si evolveva seguendo le mode dell’epoca e commissionate ad alcune ditte allora specializzate nella produzione di mobilia in stile; tra i tanti e di gran moda, i laboratori dei fratelli Andreoni, di Ferdinando Pogliani, di Luigi Brambilla, della vedova Arrigoni e Luigi Cassani, oltre al già citato Speluzzi.

Rimanendo nel campo della committenza sovrana, ecco, di grande fascino e pregiata fattura, il Collare dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata in oro del 1860 circa, massima onorificenza di Casa Savoia, che nel XVI secolo era uno dei Quattro Ordini illustri “di collana” insieme a quello della Giarrettiera, del Toson d’Oro e di San Michele.
Istituito da Amedeo VI di Savoia nel 1364 in occasione di una giostra a ricordo della vittoria di Ferdinando II di Saluzzo, ne fece realizzare uno per sé e per altri 14 cavalieri un collare descritto dalle cronache del tempo come simile a quello dei levrieri; lo scopo di tale prezioso ornamento era quello di “indurre unione e fraternità tra i potenti sicché si evitassero le guerre private”, ed era riservato ai nobili più illustri e fedeli che rispettavano la regola statutaria che prevedeva che tutti gli insigniti fossero considerati pari e si chiamassero tra loro “fratelli”.

 

Collare dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata in oro circa 1860
Stima € 7.000 – 9.000