577 Views |  1

Alberto Burri. La materia oltre la forma

Burri non guarda alla ricerca artistica a lui contemporanea (in particolare l’Espressionismo astratto americano e l’Arte informale), anzi è anticipatore dei movimenti di là da venire: quello del New Dada (i Gobbi, spinti in avanti da strutture metalliche incastrate nel telaio, anticipano la ricerca sulla tridimensionalità dell’opera in rapporto allo spazio), e quello della Pop Art.

Il suo solitario percorso artistico prende avvio negli anni Cinquanta dai Sacchi di juta lacerati, ricuciti, a volte rappezzati con altre tele sgualcite e macchiati di colori terrosi e cupi, nero-blu, o rosso come il sangue dei corpi mutilati visti da ufficiale medico dell’esercito italiano nella Seconda Guerra Mondiale. Un tormento interiore che si evidenzia nella scelta dei materiali e nella durezza che mette nel plasmarli: oltre i Sacchi, i Legni, i Ferri e le plastiche sulle quali agisce violentemente con le Combustioni; nella seconda fase del suo percorso di ricerca l’approccio alla materia risulta più disteso, come rasserenato, ormai lontano dai segni profondi lasciati dalla guerra, dove la materia resta comunque al centro della ricerca ma non viene più aggredita, come i puri e materici monocromi, i Cretti dove le screpolature sono come disegnate, e i Cellotex, un materiale industriale che lo lascia libero di agire sfruttandone tutti i singolari effetti.

Nella prossima asta web-only di Opere moderne, fotografie e multipli (dal 2 al 14 marzo 2024) il maestro di Città di Castello sarà presente con una delicata tecnica mista su cartone del 1981 intitolata “Multiplex N.1” (lotto 36, stima 3.000 – 5.000 euro) che ribadisce, se ancora ve ne fosse bisogno, il ruolo di Alberto Burri come protagonista assoluto della scena artistica internazionale del XX secolo.

Lotto 36 Alberto Burri (1915 – 1995), Multiplex N.1, 1981, Tecnica mista su cartone, cm 70 x 100. Esemplare 1/30. Stima € 3.000 – 5.000