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GIOVANNI RAFFAELE BADARACCO
(Genova, 1645 - 1717)
Allegoria della Pittura con autoritratto dell'artista
Olio su tela, cm 180X130
Allegoria della Pittura con autoritratto dell'artista
Olio su tela, cm 180X130
STIMA € 30.000 - 50.000
L'opera è stata dichiarata di straordinario interesse storico e artistico e sottoposta a regime di notifica.
Bibliografia:
D. Sanguineti, Giovanni Enrico Vaymer, Genova, 1999, p. 14, figg. 5-6
D. Sanguineti, Genovesi in posa. Artefici del ritratto e tipologie, in E. Gavazza e L. Magnani, Pittura e decorazione a Genova e in Liguria nel Settecento, Genova, 2000, p. 316
D. Sanguineti, Genovesi in posa. Appunti sulla ritrattistica tra fine Seicento e Settecento, Genova, 2011, pp. 12-13, fig. 14
A. Orlando, Pittura fiammingo-genovese. Nature morte, ritratti e paesaggi del Seicento e primo Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, con la collaborazione di A. Marengo, Torino, 2012, p. 11, fig. 2
A. Orlando, Volti chic e sguardi magnetici nel siglo de los genoveses, in La Casana, 3, 2019, pp. 44-47
P. Martini, Giovanni Raffaele Badaracco sulle orme di Casa Piola, in Domenico Piola e la sua bottega. Approfondimenti sulle arti nel secondo Seicento genovese, a cura di D. Sanguineti, Genova, 2019, pp. 448-457, fig. 13
P. Martini, Giovanni Raffaele Badaracco, in Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi genovesi, catalogo della mostra a cura di A. Orlando e A. Marengo, Genova, 2020, pp. 144-147, n. 22, figg. 1-3
Il dipinto si deve considerare tra le migliori creazioni di Giovanni Raffaele Badaracco e la teatrale costruzione scenica di marcato gusto barocco, testimonia le asserzioni del Ratti circa la formazione romana del pittore. La proteiforme cultura dell'artista è ben documentata dal biografo che lo indica quale allievo del Maratti, osservante della maniera del Cortona, che dopo otto anni di studio a Roma passò a Napoli e poi a Venezia prima di far ritorno in patria. Tuttavia, pur esprimendo una evidente sensibilità capitolina, il dipinto esibisce una marcata aderenza alla cultura ligustica, segnatamente al fare del Piola, soprattutto nella robusta tavolozza, nell'intensità dei rapporti di contrasto e nella scioltezza delle stesure, in analogia con il Suicidio di Lucrezia, conservato a Palazzo Bianco ma rispondente ad una datazione più matura. Supporta questa ipotesi il confronto con le opere successive, di grande valenza decorativa a cui si possono agevolmente accostare le tele pubblicate recentemente da Anna Orlando raffiguranti La veste di Giuseppe mostrata a Giacobbe e Il Giudizio di Salomone, quanto mai cortonesche nei modi e genovesi per gusto. L'aspetto più ragguardevole dell'opera è la presenza del ritratto stesso dell'autore, la cui fama è affidata all'arte e consacrata dal Tempo. L'importanza del ritratto è altresì dettata dalla sua esistenza, offrendoci non solo la reale immagine dell'artista ma anche la prima testimonianza del suo talento in questo specifico genere e, come asserisce la Martini, è uno dei risultati più elevati della sua attività (Martini, 2020).
Bibliografia di riferimento:
R. Soprani, C. Giuseppe Ratti, Vite de' pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova, 1768-1769, vol. II, pp. 69-73
C. Di Fabio, Gio Raffaele Badaracco. Qualità e industria, in Bollettino dei Musei Civici Genovesi, 14, Genova, 1992, n. 40-42, pp. 61-91
A. Orlando, Dipinti Genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino, 2010, pp. 29-30
Bibliografia:
D. Sanguineti, Giovanni Enrico Vaymer, Genova, 1999, p. 14, figg. 5-6
D. Sanguineti, Genovesi in posa. Artefici del ritratto e tipologie, in E. Gavazza e L. Magnani, Pittura e decorazione a Genova e in Liguria nel Settecento, Genova, 2000, p. 316
D. Sanguineti, Genovesi in posa. Appunti sulla ritrattistica tra fine Seicento e Settecento, Genova, 2011, pp. 12-13, fig. 14
A. Orlando, Pittura fiammingo-genovese. Nature morte, ritratti e paesaggi del Seicento e primo Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, con la collaborazione di A. Marengo, Torino, 2012, p. 11, fig. 2
A. Orlando, Volti chic e sguardi magnetici nel siglo de los genoveses, in La Casana, 3, 2019, pp. 44-47
P. Martini, Giovanni Raffaele Badaracco sulle orme di Casa Piola, in Domenico Piola e la sua bottega. Approfondimenti sulle arti nel secondo Seicento genovese, a cura di D. Sanguineti, Genova, 2019, pp. 448-457, fig. 13
P. Martini, Giovanni Raffaele Badaracco, in Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi genovesi, catalogo della mostra a cura di A. Orlando e A. Marengo, Genova, 2020, pp. 144-147, n. 22, figg. 1-3
Il dipinto si deve considerare tra le migliori creazioni di Giovanni Raffaele Badaracco e la teatrale costruzione scenica di marcato gusto barocco, testimonia le asserzioni del Ratti circa la formazione romana del pittore. La proteiforme cultura dell'artista è ben documentata dal biografo che lo indica quale allievo del Maratti, osservante della maniera del Cortona, che dopo otto anni di studio a Roma passò a Napoli e poi a Venezia prima di far ritorno in patria. Tuttavia, pur esprimendo una evidente sensibilità capitolina, il dipinto esibisce una marcata aderenza alla cultura ligustica, segnatamente al fare del Piola, soprattutto nella robusta tavolozza, nell'intensità dei rapporti di contrasto e nella scioltezza delle stesure, in analogia con il Suicidio di Lucrezia, conservato a Palazzo Bianco ma rispondente ad una datazione più matura. Supporta questa ipotesi il confronto con le opere successive, di grande valenza decorativa a cui si possono agevolmente accostare le tele pubblicate recentemente da Anna Orlando raffiguranti La veste di Giuseppe mostrata a Giacobbe e Il Giudizio di Salomone, quanto mai cortonesche nei modi e genovesi per gusto. L'aspetto più ragguardevole dell'opera è la presenza del ritratto stesso dell'autore, la cui fama è affidata all'arte e consacrata dal Tempo. L'importanza del ritratto è altresì dettata dalla sua esistenza, offrendoci non solo la reale immagine dell'artista ma anche la prima testimonianza del suo talento in questo specifico genere e, come asserisce la Martini, è uno dei risultati più elevati della sua attività (Martini, 2020).
Bibliografia di riferimento:
R. Soprani, C. Giuseppe Ratti, Vite de' pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova, 1768-1769, vol. II, pp. 69-73
C. Di Fabio, Gio Raffaele Badaracco. Qualità e industria, in Bollettino dei Musei Civici Genovesi, 14, Genova, 1992, n. 40-42, pp. 61-91
A. Orlando, Dipinti Genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino, 2010, pp. 29-30
LOTTI
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PETER VAN DE VELDE (attr. a)
PETER VAN DE VELDE (attr. a)
(Anversa, 1634 - dopo il 1707)
Veduta portuale di fantasia
Olio su tela, cm 75X100
Veduta portuale di fantasia
Olio su tela, cm 75X100
STIMA € 800 - 1.200
62
GIUSEPPE BONITO
GIUSEPPE BONITO
(Castellammare di Stabia, 1707 - Napoli, 1789)
Ritratto di dama
Olio su tela, cm 95X72
Ritratto di dama
Olio su tela, cm 95X72
STIMA € 500 - 800
63
HYACINTHE RIGAUD (attr. a)
HYACINTHE RIGAUD (attr. a)
(Perpignano, 1659 - Parigi, 1743)
Ritratto di togato con manto rosso
Olio su tela, cm 82X65
Ritratto di togato con manto rosso
Olio su tela, cm 82X65
STIMA € 1.700 - 2.000
64
PITTORE VENETO-CRETESE DEL XVI-XVII SECOLO
PITTORE VENETO-CRETESE DEL XVI-XVII SECOLO
Adorazione dei Magi
Olio su tavola, cm 54X45
Olio su tavola, cm 54X45
STIMA € 400 - 700
65
PITTORE ADRIATICO DEL XVI-XVII SECOLO
PITTORE ADRIATICO DEL XVI-XVII SECOLO
Adorazione dei pastori
Olio su tavola, cm 54X45
Olio su tavola, cm 54X45
STIMA € 400 - 700
66
MARCO PALMEZZANO (attr. a)
MARCO PALMEZZANO (attr. a)
(Forlì, 1459 - 1539)
Cristo portacroce
Olio su tavola, cm 49X36
Cristo portacroce
Olio su tavola, cm 49X36
STIMA € 1.500 - 2.500
69
GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI detto il GUERCINO (maniera di)
GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI detto il GUERCINO (maniera di)
(Cento, 1591 - Bologna, 1666)
San Marco Evangelista
Olio su tela cm 85X70
San Marco Evangelista
Olio su tela cm 85X70
STIMA € 700 - 1.200
71
PITTORE NAPOLETANO DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE NAPOLETANO DEL XVII-XVIII SECOLO
Resurrezione di Lazzaro
Olio su tela, cm 101,5X74
Olio su tela, cm 101,5X74
STIMA € 500 - 800
72
JACOPO LIGOZZI (maniera di)
JACOPO LIGOZZI (maniera di)
(Verona, 1547 - Firenze, 1627)
Vanitas
Tempera su carta, cm 27,5X21
Vanitas
Tempera su carta, cm 27,5X21
STIMA € 200 - 500