1062
MICHELE ROCCA
(Parma, 1671 - Venezia, 1751)
Battesimo di Cristo
Olio su tela, cm 166X120
Battesimo di Cristo
Olio su tela, cm 166X120
STIMA € 5.000 - 8.000
Bibliografia:
N. Roio, Michele Rocca un pittore emiliano a Roma tra Barocco e rococò II parte, in Antichità Viva, anno XXXIII, n. 4, pp. 9-15
G. Sestieri, Michele Rocca e la pittura rococò a Roma, Firenze 2004, pp. 270, n. 46A
Michele Rocca detto anche Parmigianino il giovane o Michele da Parma, svolse gran parte della sua attività a Roma, dove è documentato dal 1691 al 1730. Nella città dei papi frequentò il colto entourage del cardinale Ottoboni, con Francesco Trevisani e Sebastiano Conca. La produzione conta prevalentemente opere da cavalletto raffiguranti delicate scene mitologiche e arcadiche, eseguite con un raffinato gusto classicista, suggestionato dagli esempi aulici del rinascimento emiliano e una manifesta sensibilità rocaille. Molto rare sono invece le opere a carattere religioso, prodotte specialmente durante la giovinezza. La tela in esame, infatti, si deve collocare ai primissimi anni d'attività, attorno al 1690, mostrando altresì un'attenta rilettura della cultura parmense cinquecentesca, in particolare di Correggio, con esiti che tradiscono altresì influenze del classicismo bolognese.
Bibliografia di riferimento:
E. Debenedetti, C. Pergoli Campanelli, Un punto su Michele Rocca, in Roma il Tempio del vero gusto. La pittura del Settecento romano e la sua diffusione a Venezia e a Napoli, atti del convegno a cura di E. Borsellino e V. Casale, Firenze 2001, pp. 59; 66
U. Bocchi, Documenti d'arte nel Casalasco-Viadanese, Viadana 2003, p. 301, fig. 333
N. Roio, Michele Rocca un pittore emiliano a Roma tra Barocco e rococò II parte, in Antichità Viva, anno XXXIII, n. 4, pp. 9-15
G. Sestieri, Michele Rocca e la pittura rococò a Roma, Firenze 2004, pp. 270, n. 46A
Michele Rocca detto anche Parmigianino il giovane o Michele da Parma, svolse gran parte della sua attività a Roma, dove è documentato dal 1691 al 1730. Nella città dei papi frequentò il colto entourage del cardinale Ottoboni, con Francesco Trevisani e Sebastiano Conca. La produzione conta prevalentemente opere da cavalletto raffiguranti delicate scene mitologiche e arcadiche, eseguite con un raffinato gusto classicista, suggestionato dagli esempi aulici del rinascimento emiliano e una manifesta sensibilità rocaille. Molto rare sono invece le opere a carattere religioso, prodotte specialmente durante la giovinezza. La tela in esame, infatti, si deve collocare ai primissimi anni d'attività, attorno al 1690, mostrando altresì un'attenta rilettura della cultura parmense cinquecentesca, in particolare di Correggio, con esiti che tradiscono altresì influenze del classicismo bolognese.
Bibliografia di riferimento:
E. Debenedetti, C. Pergoli Campanelli, Un punto su Michele Rocca, in Roma il Tempio del vero gusto. La pittura del Settecento romano e la sua diffusione a Venezia e a Napoli, atti del convegno a cura di E. Borsellino e V. Casale, Firenze 2001, pp. 59; 66
U. Bocchi, Documenti d'arte nel Casalasco-Viadanese, Viadana 2003, p. 301, fig. 333
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