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CASSETTONE IMPIALLACCIATO IN BOIS DE ROSE E BOIS DE VIOLETTE, FRANCIA, XVIII SECOLO
piano sagomato in breccia di Aleppo, impianto fortemente sagomato con fianchi e fronte mosso a due cassetti, grembiale sagomato e gambe mosse, maniglie, bocchette e fregi ornamentali in bronzo dorato in forma di tralci vegetali, scarpette in bronzo dorato; usure, alcune rotture, mancanze e restauri nell'impiallacciatura, alcuni graffi e poche sbeccature nel marmo, reca nel montante posteriore destro la stampiglia A. Criaerd JME
Alt. cm 87, larg. cm 146, prof. cm 66
Alt. cm 87, larg. cm 146, prof. cm 66
STIMA € 15.000 - 20.000
La nostra commode andrà attribuita ad Antoine Criaerd, appartenente ad una dinastia di ebanisti francesi di origine fiamminga che ebbe un ruolo di primo piano tra i fornitori della Corona sotto il regno di Luigi XV. Fu attivo a Parigi tra il 1720 e il 1750 con bottega in faubourg Saint-Antoine: e fu, con buona probabilità, fornitore di arredi anche per il famoso marchand Migeon. Antoine era il fratello maggiore del noto Mathieu (maître nel 1738), il più brillante esponente della famiglia Criaerd, che a sua volta quasi certamente collaborò con Jean-François Oeben, ebanista del Re, e lavorò per il marchand-mercier Hérbert: per Hérbert, Mathieu Criaerd doveva realizzare alcuni degli arredi più interessanti dell'epoca, tra cui la famosa commode del 1743 destinata alla camera di Madame de Mailly al castello di Choisy, in lacca Vernis Martin a decoro blu su fondo bianco e con lussuosi bronzi dorati (oggi conservato al Museo del Louvre a Parigi).
Bibliografia di riferimento:
P. Kjellberg, 'Le mobilier français du XVIIIe siècle. Dictionnaire des ébénistes et des menuisiers', Parigi 2002, pag. 242 e segg.
A. Pradére, 'Les Ébénistes Français. De Louis XIV a la révolution', Parigi 1989, page. 223 e segg.
Bibliografia di riferimento:
P. Kjellberg, 'Le mobilier français du XVIIIe siècle. Dictionnaire des ébénistes et des menuisiers', Parigi 2002, pag. 242 e segg.
A. Pradére, 'Les Ébénistes Français. De Louis XIV a la révolution', Parigi 1989, page. 223 e segg.
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