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Villa Coardi di Carpeneto Mazza

dietro le quinte di una house sale di successo

Pochi appuntamenti stimolano l’interesse di collezionisti ed appassionati quanto le cosiddette house sales, termine sotto il quale si nasconde la messa all’incanto di proprietà appartenenti ad un singolo collezionista o retaggio di una unica famiglia.

Il fascino della provenienza, si sa, resiste inattaccabile da molti decenni e l’elenco delle “vendite del secolo” legate a nomi celebri o a vicende più o meno fortunate si snoda quasi infinita. C’è la dispersione dei gioielli di madame du Barry, ultima amante di Luigi XV, che nel bel mezzo del Terrore lascerà i sicuri lidi inglesi per recuperare parte della sua celebre collezione di gioielli: ci perderà il collo, ma quanto arriva in Inghilterra viene venduto all’asta con gran successo di pubblico ( e chissà che il brivido del ricordo della imprudente proprietaria non abbia dato una marcia in più alle battute d’asta delle eleganti signore della Reggenza…). Guardate la celebre caricatura di Rowlandson, con la vivace descrizione di una vendita all’asta negli ultimi anni di quel secolo straordinario: certo l’ironia è palpabile e non risparmia né acquirenti né venditori, ma le case d’asta inglesi costruiranno sulle dispersioni seguite alla Rivoluzione francese molto delle loro fortune future: e codificheranno un sistema destinato a fare scuola in Europa (e altrove).
E comunque la du Barry non fu la sola a fornire, suo malgrado, merce per i battitori londinesi: nel 1798 lord Carlisle acquistava, per 4000 ghinee, un capolavoro di Annibale Carracci, Il Cristo morto e le Tre Marie, già appartenuto al duca di Orlèans ed ora alla National Gallery.

Nei decenni successivi le vendite di opere d’arte provenienti da una unica collezione si sono succedute e si è allungato l’elenco di nomi prestigiosi ai quali intitolarle, un vero almanacco di Gotha o delle celebrità: Rothschild, Baden, Thurn und Taxis, Windsor, e poi Kennedy, Nureyev…. Ma ormai non tutte trovavano la loro sede naturale in terra inglese: prima gli Stati Uniti e poi la vecchia Europa hanno visto nascere ed irrobustirsi una grande tradizione autonoma di vendite all’asta.

In questa tradizione si è inserita, in modo felice, la nostra società, che delle vendite delle uniche proprietà ha fatto un punto di forza: ed il 2010 ha visto l’ottimo esito di una operazione di grande interesse, la dispersione degli arredi di Villa Coardi di Carpeneto Mazza a Genestrello. Residenza di gran fascino, ed usa ad accogliere personaggi tanto legati alla nostra storia nazionale, Genestrello ha ospitato ancora una volta una moltitudine di visitatori che hanno alternato la visita accurata dei lotti in vendita alla quiete del riposo sotto eleganti tende dove mangiare o bere qualcosa, una atmosfera speciale e che si è tradotta in risultati di vendita che non si possono definire che di grande rilievo. Oltre il 92 per cento delle opere offerte ha infatti trovato un nuovo proprietario, con un risultato finale che ha superato i tre milioni di euro: per l’esattezza, 3.030.340 euro.

Un ottimo viatico per il 2011, che ha già visto la dispersione, nelle nostre sale genovesi, della raccolta di Edoardo Caracciolo Carafa.

 

01 Lanterna in legno scolpito
Stima € 300 – 400
Aggiudicazione € 1.476

02 Specchiera in legno intagliato e dorato, XVIII secolo
Stima € 5.000 – 8.000
Aggiudicazione € 7.134

03 Console in legno dorato, XIX secolo
Stima € 2.000 – 3.000
Aggiudicazione € 6.888

04 Quattro appliques in legno e metallo dorato, XIX secolo
Stima € 400 – 600
Aggiudicazione € 2.706

05 Servizio in porcellana policroma Cina, XIX secolo
Stima € 3.000 – 4.000
Aggiudicazione € 4.674

06 Dieci sedie in legno dorato, XIX secolo
Stima € 1.500 – 2.000
Aggiudicazione € 7.134

07 Coppia di consoles, XIX secolo
Stima € 4.000 – 6.000
Aggiudicazione € 10.455

08 Coppia di potiches, XIX secolo
Stima € 800 – 1.200
Aggiudicazione € 14.145