National Gallery Londra
The Blue Boy di Thomas Gainsborough è il ritratto a figura intera del nipote del pittore, Gainsborough Dupont (1754 – 1797), ma è soprattutto un superbo omaggio ad Antony Van Dyck, come padre della pittura britannica. Dipinto nel 1770 a grandezza naturale – è alto 180 cm di altezza per 120 cm di larghezza – ricorda il doppio ritratto dei fratelli Villiers, George, II duca di Buckingham e Lord Francis, ma rispetto al modello che si accende dei colori caldi del rosso e del giallo dorato, questo autentico capolavoro della ritrattistica europea del XVIII secolo, ci appare come un’inarrivabile esercizio di stile sulle infinite gradazioni del blu come il colore che meglio di ogni altro, possa raccontare le emozioni profonde dell’introspezione spirituale. La leggenda narra che Gainsborough lo realizzò per contraddire un consiglio di Sir Joshua Reynolds, allora presidente della Royal Academy, che nel suo discorso di apertura del 1778, consigliava l’uso di colori freddi solo per sostenere un ‘colore caldo e pastoso, giallo, rosso o bianco giallastro’. Questo aneddoto è prezioso per comprendere come le diverse personalità dei due artisti fossero percepite dai loro contemporanei. Reynolds è il protagonista assoluto della pittura inglese, dal carattere esuberante e dall’oratoria carismatica, incarnazione stessa del concetto di celebrità e custode della pittura accademica di storia, mentre Gainsborough è un pittore che rifugge dai fuochi delle vanità per vivere e ritrarre il quieto vivere dell’alta borghesia e aristocrazia britannica, ma che appare nell’audace sprezzatura compositiva e cromatica unita ad una sensibilità e da una grazia innata come un ‘romantico’ ante litteram. Custodito dal 1922 in una collezione privata in California, il 25 gennaio 2022, a cento anni dalla sua partenza dalla Gran Bretagna, sarà esposto alla National Gallery di Londra fino al 15 maggio, come simbolo di una bellezza senza tempo che ancora emoziona per la sua incantevole sincerità.