Nella prossima asta a Milano di Arte Moderna e Contemporanea del 6 luglio 2023 sarà presente una rara matita su carta di Amedeo Modigliani del 1914 circa (lotto 21, stima 180.000 – 220.000 euro), che fa parte di una ricerca di linearità ed estrazione che l’artista livornese aveva intrapreso dopo aver visto il raffinato percorso di sintesi a che aveva compiuto l’artista romeno Costantin Brancusi quando era entrato in contatto con le culture extraeuropee e protostoriche che tanto avevano affascinato Picasso, Matisse e Maurice de Vlaminck per la loro dirompente espressività. L’Art Nègre è pura spiritualità perché oltre l’eleganza e la mera esteticità, quello che colpisce gli artisti delle avant-garde parigina è l’essenza che nascoste e radicate si celano dietro la forma e del colore di un’arte purificata da qualsiasi artificio.
L’immagine frammentata, quotidiana e fugace è il sottofondo visivo della nostra contemporaneità, che moltiplica la percezione per poi manipolarla e riprodurla in una sequenza dilatata nel tempo e nello spazio. Un processo caro ad Andy Wahrol e a quella Pop Art che aveva fatto, della riproducibilità dilatata dei totem del consumo di massa, uno strumento di rottura verso un’idea dell’arte come storia per immagini: “Ignoro dove l’artificiale finisce e cominci il reale” è una delle sue frasi celebri, una dichiarazione che sanciva apparentemente la fine della funzione dell’artista come medium, e l’affermarsi di una testimonianza che sceglieva la neutralità casuale del quotidiano. Una serigrafia del 1981 esemplare nono di una tiratura di trenta ritrae “Mammy” (lotto 29, stima 60.000 – 70.000 euro), racconta di un viso sorridente colto in una galleria del Greenwich Village che come Marilyn e Mick Jagger ha vissuto l’ebrezza dell’immortalità, come tempo sospeso tra il consueto e il mito.