Editoriale: Qualità & dialogo

di Guido Wannenes

Ricerca della qualità e abitudine al dialogo costituiscono da sempre i capisaldi del nostro lavoro che consiste, in estrema sintesi, nel conoscere e riconoscere la qualità – e quindi nel cercarla e amarla – e nel dialogare prima con storici dell’arte, archivi, curatori di musei e poi con collezionisti e appassionati, per proporla o semplicemente condividerla, godendo di tutte quelle sensazioni che la qualità, declinata in ogni sua forma artistica, sa trasmettere.
Ricerca della qualità e abitudine al dialogo dovrebbero essere alla base di ogni attività umana e professionale, finalizzata a costruire una società attenta alla sostanza e non solo alla forma, al come si fanno le cose più che a quali cose si fanno, all’essere più che all’apparire.

Andrea Vaccaro Matrimonio mistico di Santa Caterina Stima € 40.000 – 60.000 Aggiudicato a €124.000

Certamente il sentimento della qualità e l’abitudine al dialogo tra progettista e realizzatore sono stati i principi ispiratori di una stagione particolarmente felice del Design italiano, come ci racconta Alberto Serra nel suo contributo di apertura dedicato allo splendido mobile che sarà esitato nelle nostre sale a dicembre, frutto della collaborazione, appunto, tra il genio visionario di Bruno Parolini e l’abilità artistica di Giuseppe Anzani.
Le istantanee spaziano dalla mostra che il Victoria and Albert Museum di Londra dedica agli scatti iconici di Horst P. Horst, al dialogo tra gioiello, arte, moda e design – frutto della collaborazione tra Alba Cappelieri e Patricia Urquiola – nel nascente Museo del Gioiello di Vicenza. Con un ambizioso progetto di catalogazione e di valorizzazione delle opere d’arte presenti nelle ambasciate italiane,
Anna Della Croce di Dojola ci conferma, infine, che la prima risorsa del nostro Paese è il suo patrimonio artistico.
Alessandro Secciani analizza il ruolo delle fondazioni bancarie e il loro rapporto con il mondo dell’arte e della cultura; Luca Violo affronta il tema del ritratto con due mostre di eccezione, tutte al femminile: Ritratto di donne alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, ovvero, donne che ritraggono donne, e Le dame dei Pollaiolo al Museo Poldi Pezzoli di Milano, dove per la prima volta sarà possibile vedere riuniti tutti i quattro ritratti femminili di Piero del Pollaiolo.
Il 2014 ha confermato la leadership della nostra società nella gestione di uniche proprietà, che hanno dato ottimi risultati sia come percentuale di venduto, sia come performance su singolo lotto, e confermato un riscoperto interesse per i mobili e le arti decorative in genere, che hanno registrato risultati internazionali.
Le preview di questo secondo semestre confermano questo trend. Infatti, nei prossimi mesi passeranno nelle nostre sale collezioni provenienti da Genova, Milano, Firenze, Roma e Parigi, che spazieranno tra gioielli di Bulgari, argenti di Paul Storr, bisquit di Volpato, arredi francesi e italiani, porcellane orientali e dipinti di grandi maestri quali Traversi, Migliara, Boldini e de Chirico fino al contro design di Gaetano Pesce.
Una menzione particolare merita La Collection de Madame e Monsieur X., che riunisce in un solo catalogo gioielli, argenti, porcellane, arredi e oggetti d’arte provenienti da un’unica proprietà, ma conservati in due diverse residenze, in Italia e in Francia. Caratterizzate da una naturale propensione verso il bello, entrambe le dimore si distinguono per un gusto raffinato e cosmopolita, che fa della contaminazione tra stili e diverse tipologie di arredo il suo tratto distintivo.
Tomaso Montanari chiude, infine, il nostro magazine con un’analisi delle possibili sinergie tra pubblico e privato,  dimostrando come non solo questo partenariato sia possibile, ma addirittura auspicabile, laddove vi sia un pubblico attento alle esigenze economiche e un privato conscio del carattere pubblico del patrimonio che si appresta a gestire.