389 Views |  Like

Ettore Sottsass. Felicemente riproducibile

Originali nella produzione gli oggetti del design hanno acquisito nel corso degli anni un valore collezionistico sempre più preminente nel mercato internazionale dell’arte. Diversificata l’offerta, ampio il compasso temporale, praticamente infinite le storie che si appoggiano alla realizzazione di questi oggetti che coniugano la ricerca dell’unicità artigianale alla serialità industriale.

Nel catalogo di Forme Selezione Milano del 18 aprile 2024 spicca un oggetto emblematico per iconicità della cifra stilistica e per una linea di continuità che ha sempre contraddistinto il design italiano come sintesi tra arte e industria.

L’opera è il mobile contenitore modello Lunak MS92 prodotto da Poltronova nel 1966 circa, in legno di noce e ceramica smaltata giallo canarino (lotto 19, stima 15.000 – 20.000 euro), dove il designer riprende in tono ironico e giocoso il gusto Arts and Craft di decorare i mobili d’uso comune con preziosi inserti smaltati.

La nascita di ogni oggetto – fosse esso una lampada, una sedia, un tavolo o un’architettura – era percepita da Ettore Sottsass come esperienza condivisa con la propria e altrui quotidianità, ma con lo spirito d’avventura e la curiosità di un fanciullo: “Appoggiare una carta bianca, intatta, sul tavolo è come quando la prima volta stavo per partire per l’oriente lontano. Avevo una grande paura, e passavo le notti con gli occhi aperti. Avevo paura delle tigri, dei serpenti invisibili, degli avvoltoi mangiacadaveri ma sapevo anche che c’erano odori molto speciali, templi caduti nelle foreste, ballerine al neon, immensi fiumi sporchi, caldi, senza orizzonte”.

Memoria, affetto, calore: le cose devo divenire parte di te: “Quando apro quella specie di armadio delle memorie, vorrei che venisse fuori sempre, un odore affettuoso. Con quelle memorie vorrei essere capace di disegnare architetture, oggetti, case, muretti, giardini, sentieri, panchine, alberi e orti che mi proteggessero; che proteggessero me e gli altri che vivono”.