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Candida e trasparente materia

L’asta di Novembre presenta un piccolo e selezionato nucleo di porcellane e maioliche settecentesche. Particolarmente interessante è un raro gruppo in biscuit della manifattura romana di Volpato, raffigurante Mario e databile al 1789 circa, ispirato al noto marmo oggi conservato nei Musei Vaticani: in realtà si tratta del ritratto del commediografo Menandro, in coppia con un’altra figura rappresentante il poeta greco Posidippo (detto Silla).

Abile uomo d’affari, Giovanni Volpato (1735-1803), oltre a sviluppare il commercio di antichità, il restauro e la produzione di copie e d’incisioni, legato ai collezionisti e ai visitatori stranieri, si dedicava anche alla realizzazione di riproduzioni dei capolavori dell’antichità classica, modellati in piccole dimensioni, nell’elegante e candido biscuit, che altro non era che porcellana non invetriata, che tanto assomigliava al marmo antico.

La sua manifattura fondata nel 1785 – autentico campionario della cultura archeologica tanto amata dai turisti del Grand Tour – era prodotta in un vasto stabile nelle vicinanze della chiesa di Santa Pudenziana (oggi via Urbana angolo via della Caprereccia) e già l’anno successivo otteneva la privativa da papa Pio VI, essendo decaduta due anni prima quella già concessa a Filippo Coccumos. Il negozio era in via dei Greci, una traversa di via del Babuino.

Per la prima volta in Italia il catalogo presenta anche un piccolo nucleo di vetri italiani e stranieri databili fra Sette e Ottocento: materiale di straordinaria eleganza che all’estero è oggetto di un importante collezionismo e che certo desteranno l’attenzione degli appassionati più avvertiti. Si segnala in questo nucleo una bella alzata muranese databile tra Sette e Ottocento e decorata a fili torti in lattimo e, sempre muranese ma risalente al XVII secolo, una bella lampada ad olio dalla forma fantasiosa ed evocativa.