515
GIOVANNI BATTISTA MERANO
(Genova, 1632 ; Piacenza, 1698)
Riposo nella fuga in Egitto (1671)
Olio su tela, cm 112X155,5
Riposo nella fuga in Egitto (1671)
Olio su tela, cm 112X155,5
STIMA € 8.000 - 12.000
Provenienza:
Genova, Antonio Giuseppe Consonno 1673 (?)
Londra, Christie's, 7 dicembre 2007, lotto 210
Parigi, Drouot-Richelieu, 19 ottobre 2012, lotto 38
Bibliografia:
M. Newcome Schleier, G. Cirillo, Giovanni Battista Merano, Torino 2010, pp. 63-65, nn. 31-32
F. Moro, Piacenza, terra di frontiera: pittori lombardi e liguri del Seicento. Dipinti e disegni inediti, Piacenza 2010, p. 117
Giovanni Battista Merano si formò nelle botteghe di Giovanni Andrea De Ferrari e Valerio Castello, da cui apprese il peculiare stile pittorico, per proseguire la propria educazione con Giulio Benso. La sua arte fu poi ispirata dai modelli del Correggio e del Parmigianino appresi durante il soggiorno a Parma, presumibilmente avvenuto tra il 1651 e il 1658. Alla piena maturità si collocano le tele in esame in cui l'influenza valeriesca si è oramai affievolita e l'autore mostra una piena autonomia stilistica, esibendo stesure ricche di colore ma con campiture nette e pennellate decise, creando effetti cromatici tra i più felici della sua produzione. La datazione ai primi anni Settanta è altresì avvalorata dal confronto con la celebre Maria svenuta sotto la croce, oggi nei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza, che firmata e datata 1673 segna anch'essa un punto fermo cronologico. Nel nostro caso è possibile giudicare le opere tra le migliori dell'artista, in cui dimostra di saper gestire registri linguistici diversi, lasciandosi sedurre dai modelli visti a Parma mantenendo ferma la propria indole creativa, coniugando magistralmente l'esuberanza naturalistico-barocca genovese e il classicismo emiliano con esiti innovativi. Infatti, tra i numerosi allievi di Valerio il Merano spicca per aver messo in pratica un consapevole e costante distacco dalla maniera del maestro, differenziandosi ad esempio dal Biscaino e da Stefano Magnasco, sia pur rivisitandone con parsimonia alcuni modelli illustrativi. Si deve poi accennare al fatto che in questi anni il pittore si dimostra capace di percepire e accogliere suggestioni romane dal Cortona e dal Maratti, influenze che trovano espressione nelle tele in esame e in particolare nella più tarda Visione di San Giovanni Evangelista realizzata nel 1687 per l'omonima chiesa parmense (Cfr. Cirillo ; Godi, 1980, p. 78).
Bibliografia di riferimento:
R. Soprani ; C. G. Ratti, Vite de' pittori scultori ed architetti genovesi, I, Genova 1768, pp. 270, 285, 348; II, ibid. 1769, pp. 61-68, 147-162
G. Cirillo, G. Godi, Un modelletto di Giovanbattista M. per la sua attività nel Ducato parmense, in Bollettino dei Musei civici genovesi, II (1980), 4-6, pp. 71-90
D. Sanguineti, Ebbe il nostro Valerio quattro Discepoli, tutti di buona riuscita. Biscaino, Cervetto, Magnasco e Merano e la cerchia di Valerio Castello, in Valerio Castello 1624-1659. Genio moderno, catalogo della mostra a cura di L. Leoncini, D. Sanguineti, M. Cataldi Gallo, Genova 2008, pp. 116-122
A. Marengo, A. Orlando, Giovanni Battista Merano allievo di Valerio. Metodo e stile dall'abbozzo all'affresco, in Valerio Castello. Percorsi di approfondimento, Atti del convegno del 5-6 giugno 2008, a cura di L. Leoncini e D. Sanguineti, Alessandria 2010, pp. 209-223
A. Orlando, Dipinti Genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino 2010, p. 144
Genova, Antonio Giuseppe Consonno 1673 (?)
Londra, Christie's, 7 dicembre 2007, lotto 210
Parigi, Drouot-Richelieu, 19 ottobre 2012, lotto 38
Bibliografia:
M. Newcome Schleier, G. Cirillo, Giovanni Battista Merano, Torino 2010, pp. 63-65, nn. 31-32
F. Moro, Piacenza, terra di frontiera: pittori lombardi e liguri del Seicento. Dipinti e disegni inediti, Piacenza 2010, p. 117
Giovanni Battista Merano si formò nelle botteghe di Giovanni Andrea De Ferrari e Valerio Castello, da cui apprese il peculiare stile pittorico, per proseguire la propria educazione con Giulio Benso. La sua arte fu poi ispirata dai modelli del Correggio e del Parmigianino appresi durante il soggiorno a Parma, presumibilmente avvenuto tra il 1651 e il 1658. Alla piena maturità si collocano le tele in esame in cui l'influenza valeriesca si è oramai affievolita e l'autore mostra una piena autonomia stilistica, esibendo stesure ricche di colore ma con campiture nette e pennellate decise, creando effetti cromatici tra i più felici della sua produzione. La datazione ai primi anni Settanta è altresì avvalorata dal confronto con la celebre Maria svenuta sotto la croce, oggi nei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza, che firmata e datata 1673 segna anch'essa un punto fermo cronologico. Nel nostro caso è possibile giudicare le opere tra le migliori dell'artista, in cui dimostra di saper gestire registri linguistici diversi, lasciandosi sedurre dai modelli visti a Parma mantenendo ferma la propria indole creativa, coniugando magistralmente l'esuberanza naturalistico-barocca genovese e il classicismo emiliano con esiti innovativi. Infatti, tra i numerosi allievi di Valerio il Merano spicca per aver messo in pratica un consapevole e costante distacco dalla maniera del maestro, differenziandosi ad esempio dal Biscaino e da Stefano Magnasco, sia pur rivisitandone con parsimonia alcuni modelli illustrativi. Si deve poi accennare al fatto che in questi anni il pittore si dimostra capace di percepire e accogliere suggestioni romane dal Cortona e dal Maratti, influenze che trovano espressione nelle tele in esame e in particolare nella più tarda Visione di San Giovanni Evangelista realizzata nel 1687 per l'omonima chiesa parmense (Cfr. Cirillo ; Godi, 1980, p. 78).
Bibliografia di riferimento:
R. Soprani ; C. G. Ratti, Vite de' pittori scultori ed architetti genovesi, I, Genova 1768, pp. 270, 285, 348; II, ibid. 1769, pp. 61-68, 147-162
G. Cirillo, G. Godi, Un modelletto di Giovanbattista M. per la sua attività nel Ducato parmense, in Bollettino dei Musei civici genovesi, II (1980), 4-6, pp. 71-90
D. Sanguineti, Ebbe il nostro Valerio quattro Discepoli, tutti di buona riuscita. Biscaino, Cervetto, Magnasco e Merano e la cerchia di Valerio Castello, in Valerio Castello 1624-1659. Genio moderno, catalogo della mostra a cura di L. Leoncini, D. Sanguineti, M. Cataldi Gallo, Genova 2008, pp. 116-122
A. Marengo, A. Orlando, Giovanni Battista Merano allievo di Valerio. Metodo e stile dall'abbozzo all'affresco, in Valerio Castello. Percorsi di approfondimento, Atti del convegno del 5-6 giugno 2008, a cura di L. Leoncini e D. Sanguineti, Alessandria 2010, pp. 209-223
A. Orlando, Dipinti Genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino 2010, p. 144
LOTTI
405
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
Ritratto d'uomo con turbante
Olio su tavola, cm 9,2X9,2
Olio su tavola, cm 9,2X9,2
STIMA € 500 - 800
453
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Veduta veneziane di fantasia
Tempera su carta, cm 40X80
Tempera su carta, cm 40X80
STIMA € 1.500 - 2.500
454
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Veduta veneziana di fantasia
Tempera su carta, cm 40X80
Tempera su carta, cm 40X80
STIMA € 1.500 - 2.500
481
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Allegoria della Carità
Pastello su carta, cm 98X74
Pastello su carta, cm 98X74
STIMA € 2.000 - 3.000
509
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
Natura morta con fiasco, tazza, salame e prosciutto
Olio su tela, cm 65X101
Olio su tela, cm 65X101
STIMA € 3.000 - 5.000
444
PITTORE FIAMMINGO DEL XVIII SECOLO
PITTORE FIAMMINGO DEL XVIII SECOLO
Storie del figliol prodigo
Olio su tela, cm 38X55 (2)
Olio su tela, cm 38X55 (2)
STIMA € 2.000 - 3.000
477
PITTORE FIORENTINO DEL XVI SECOLO
PITTORE FIORENTINO DEL XVI SECOLO
Ritratto d'uomo con libro
Olio su tavola, cm 65,5X53,5
Olio su tavola, cm 65,5X53,5
STIMA € 10.000 - 15.000