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RARA MARESCIALLA O PENDULETTE D'OFFICIER IN BRONZO DORATO, CON CARILLON, SVIZZERA, XVIII-XIX SECOLO
Cassa firmata Billon fils ainé
Quadrante iscritto, 'Chavalier Joseph Gozzadini'
in forma architettonica ornata da fregi fogliati a rilievo, cornice di base modanata percorsa da foglie continue, cimasa mistilinea centrata da cornucopie riunite da nodo d'amore, presa a doppia voluta fogliata terminanti a ricciolo, quadrante in smalto bianco entro lunetta in vetro con ghiera a decoro stilizzato, numeri arabi per le ore e scala dei minuti in 15, due fori di carica a ore 11 e ore 4, lancette in acciaio brunito, nei fianchi una cetra con protomi rapaci, la base in legno ebanizzato con grande carillon dotato di dispositivo a leve che permette di impostare musica o silenzio allo scoccar delle ore, importante movimento 8 giorni di carica, scappamento a bilanciere a verga, suoneria ore/quarti su due campanelli, sveglia a tirage, ripetizione suoneria a tirage, sul fianco della cassa è presente una leva per selezione 'Grande Sonnerie, Petite Sonnerie o il Silence', completa di chiavi di carica; usure, difetti, movimento dell'orologio e carillon funzionanti, da revisionare
Alt. cm 30, larg. cm 16,5, prof. cm 11,5
Quadrante iscritto, 'Chavalier Joseph Gozzadini'
in forma architettonica ornata da fregi fogliati a rilievo, cornice di base modanata percorsa da foglie continue, cimasa mistilinea centrata da cornucopie riunite da nodo d'amore, presa a doppia voluta fogliata terminanti a ricciolo, quadrante in smalto bianco entro lunetta in vetro con ghiera a decoro stilizzato, numeri arabi per le ore e scala dei minuti in 15, due fori di carica a ore 11 e ore 4, lancette in acciaio brunito, nei fianchi una cetra con protomi rapaci, la base in legno ebanizzato con grande carillon dotato di dispositivo a leve che permette di impostare musica o silenzio allo scoccar delle ore, importante movimento 8 giorni di carica, scappamento a bilanciere a verga, suoneria ore/quarti su due campanelli, sveglia a tirage, ripetizione suoneria a tirage, sul fianco della cassa è presente una leva per selezione 'Grande Sonnerie, Petite Sonnerie o il Silence', completa di chiavi di carica; usure, difetti, movimento dell'orologio e carillon funzionanti, da revisionare
Alt. cm 30, larg. cm 16,5, prof. cm 11,5
STIMA € 6.000 - 7.000
Le "pendules d'officier", storicamente originarie di La Chaux-de-Fonds nella regione svizzera di Neuchâtel e note in Italia con il nome di marescialle, sono particolari orologi prodotti dall'ultimo quarto del XVIII secolo e in uso sino alla fine del secolo successivo.
Come gli studi confermano, da subito saranno considerate oggetti di prestigio anche se quasi esclusivamente destinate per l'arredamento, tanto che gli esemplari più importanti erano dotati di macchine complesse, sveglia, suoneria a quarti, petite sonnerie, grande sonnerie e, in rarissimi casi proprio come nel nostro officier, di un carillon nella base.
L'eccezionale rarità del lotto qui presentato (al mondo sono noti pochissimi esemplari musicali) si caratterizza per un insieme di elementi unici e la superba qualità della stessa macchina-carillon; essa infatti è composta da un pettine a sedici blocchi e sessantuno segmenti che permetteno di eseguire con grande ricchezza melodica le due arie presenti sul rullo, della durata di un minuto e venti ciascuna. Altra peculiarità, è la presenza della firma del cassista all'interno della ghiera del coperchio anteriore del quadrante, fatto assai raro e solitamente riservato a opere di notevole importanza, per assicurare da un lato l'alta qualità del lavoro eseguito, dall'altro, per pubblicizzarne il marchio alla ricerca di nuovi facoltosi committenti. La firma "BILLON FILS AINE" riconduce la fattura del nostro orologio al bronzista Benoit Billon, primogenito della famiglia di noti cesellatori e cassisti d'alta gamma Billon, attivi dal 1780 a La Chaux-de-Fonds; dal 1790 in poi, Benoit firmerà le sue opere in solitaria, separandosi dai fratelli David e Jérémie.
Di fondamentale importanza inoltre, anche ai fini collezionistici, è la presenza sul quadrante smaltato del nome del committente, Chavalier Joseph Gozzadini, elemento che ci permette di identificare con buona certezza la provenienza dell'oggetto: fu realizzato quindi per il conte e Cavaliere dell'Ordine di S. Stefano di Toscana, Giuseppe Gozzadini (? - 1865), padre del più noto Giovanni (1810 - 1887), archeologo e senatore del Regno. I Gozzadini furono una delle famiglie più influenti e importanti di Bologna tra il XVII e il XIX secolo. Non sorprende per tanto la possibile esistenza di una macchina così preziosa tra i loro averi, come si può desumere dall'inventario di famiglia, oggi conservato presso la Biblioteca dell'Archiginnasio bolognese: purtroppo incompleto e ricostruibile soltanto fino al 1811, rivela infatti la presenza tra i beni mobili di due importanti orologi, senza però dilungarsi in descrizioni.
Analizzando in generale il movimento dell'officier ci troviamo di fronte a un esemplare collocabile tra il 1795 e il 1810; ad un esame più approfondito, la fattura delle molle, dei leveraggi e delle ruote, sembra far propendere per la seconda datazione suggerita, tutti elementi che a buon diritto e vista l'importanza dell'orologio, suggerirebbero la sua realizzazione in vista o in occasione della nascita del figlio primogenito di Giuseppe Gozzadini, Giovanni, nato proprio nel 1810 (fig. 1 e fig. 2, coll. privata).
Al momento non sono noti agli studi esemplari analoghi al nostro, ma un orologio con simili caratteristiche seppur con cassa più modesta, è passato in una vendita Sotheby's a New York (13 aprile 2011, lot. n. 4).
Bibliografia di riferimento:
R. Huguenin, J. M. Piguet, "La Neuchâteloise. Histoire et technique de la pendule neuchâteloise, XVIII-XXI siècle", 2017
L. Magistretti, L. Pippa, "I ritmi del tempo. Storia ed evoluzione della pendulette de voyage", Milano 1998
C. Allix, "Carriage Clocks", Londra 1974
Tardy, "Les coqs de montres de la collection de M. E. Coinon", Paris, 1955
A. Chapuis, "Pendules Neuchâteloises - Documents Nouveaux", Neuchâtel 1930
A. Chapuis, "Histoire de la Pendulerie Neuchâteloise", Neuchâtel et Paris 1917
Come gli studi confermano, da subito saranno considerate oggetti di prestigio anche se quasi esclusivamente destinate per l'arredamento, tanto che gli esemplari più importanti erano dotati di macchine complesse, sveglia, suoneria a quarti, petite sonnerie, grande sonnerie e, in rarissimi casi proprio come nel nostro officier, di un carillon nella base.
L'eccezionale rarità del lotto qui presentato (al mondo sono noti pochissimi esemplari musicali) si caratterizza per un insieme di elementi unici e la superba qualità della stessa macchina-carillon; essa infatti è composta da un pettine a sedici blocchi e sessantuno segmenti che permetteno di eseguire con grande ricchezza melodica le due arie presenti sul rullo, della durata di un minuto e venti ciascuna. Altra peculiarità, è la presenza della firma del cassista all'interno della ghiera del coperchio anteriore del quadrante, fatto assai raro e solitamente riservato a opere di notevole importanza, per assicurare da un lato l'alta qualità del lavoro eseguito, dall'altro, per pubblicizzarne il marchio alla ricerca di nuovi facoltosi committenti. La firma "BILLON FILS AINE" riconduce la fattura del nostro orologio al bronzista Benoit Billon, primogenito della famiglia di noti cesellatori e cassisti d'alta gamma Billon, attivi dal 1780 a La Chaux-de-Fonds; dal 1790 in poi, Benoit firmerà le sue opere in solitaria, separandosi dai fratelli David e Jérémie.
Di fondamentale importanza inoltre, anche ai fini collezionistici, è la presenza sul quadrante smaltato del nome del committente, Chavalier Joseph Gozzadini, elemento che ci permette di identificare con buona certezza la provenienza dell'oggetto: fu realizzato quindi per il conte e Cavaliere dell'Ordine di S. Stefano di Toscana, Giuseppe Gozzadini (? - 1865), padre del più noto Giovanni (1810 - 1887), archeologo e senatore del Regno. I Gozzadini furono una delle famiglie più influenti e importanti di Bologna tra il XVII e il XIX secolo. Non sorprende per tanto la possibile esistenza di una macchina così preziosa tra i loro averi, come si può desumere dall'inventario di famiglia, oggi conservato presso la Biblioteca dell'Archiginnasio bolognese: purtroppo incompleto e ricostruibile soltanto fino al 1811, rivela infatti la presenza tra i beni mobili di due importanti orologi, senza però dilungarsi in descrizioni.
Analizzando in generale il movimento dell'officier ci troviamo di fronte a un esemplare collocabile tra il 1795 e il 1810; ad un esame più approfondito, la fattura delle molle, dei leveraggi e delle ruote, sembra far propendere per la seconda datazione suggerita, tutti elementi che a buon diritto e vista l'importanza dell'orologio, suggerirebbero la sua realizzazione in vista o in occasione della nascita del figlio primogenito di Giuseppe Gozzadini, Giovanni, nato proprio nel 1810 (fig. 1 e fig. 2, coll. privata).
Al momento non sono noti agli studi esemplari analoghi al nostro, ma un orologio con simili caratteristiche seppur con cassa più modesta, è passato in una vendita Sotheby's a New York (13 aprile 2011, lot. n. 4).
Bibliografia di riferimento:
R. Huguenin, J. M. Piguet, "La Neuchâteloise. Histoire et technique de la pendule neuchâteloise, XVIII-XXI siècle", 2017
L. Magistretti, L. Pippa, "I ritmi del tempo. Storia ed evoluzione della pendulette de voyage", Milano 1998
C. Allix, "Carriage Clocks", Londra 1974
Tardy, "Les coqs de montres de la collection de M. E. Coinon", Paris, 1955
A. Chapuis, "Pendules Neuchâteloises - Documents Nouveaux", Neuchâtel 1930
A. Chapuis, "Histoire de la Pendulerie Neuchâteloise", Neuchâtel et Paris 1917
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