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MAESTRO DI STOCCOLMA
(Attivo a Milano nella seconda metà del XVI secolo)
Santa Maria Maddalena
Olio su tavola, cm 64X47, in cornice dorata incisa
Santa Maria Maddalena
Olio su tavola, cm 64X47, in cornice dorata incisa
STIMA € 6.000 - 7.000
Si deve a Simone Facchinetti l'attribuzione del dipinto al Maestro della Pietà di Stoccolma, il cui corpus iniziale si deve a Federico Zeri che agli inizi degli anni cinquanta raccolse attorno a una Pietà custodita al Museo di Stoccolma (fig.1) altre sei tavole: la 'Sacra Famiglia' della National Gallery di Londra, la 'Madonna col Bambino', già della collezione Ginouilhac di Milano, la 'Sacra Famiglia con Santa Caterina d'Alessandria', già della collezione Crespi di Milano e la 'Madonna con Bambino San Giovannino e Santo', passata sul mercato antiquario romano nel 1945( cfr. F. Zeri, 'The Master of the Stockholm Pietà', in 'The Burlington Magazine', XCII, 565, 1950, pp. 110-111). A queste si sono aggiunte in anni recenti la 'Madonna con il Bambino' dell'Accademia Carrara e la 'Sacra Famiglia con San Giovannino e Santo', già della collezione Marle di Perugia e alcune nella Pinacoteca Ambrosiana, tra le quali una 'Vergine addolorata' che presenta strettissime analogie con l'opera in esame (cfr. M. Bona Castellotti, 'Leonardeschi fra le righe', in 'I leonardeschi a Milano: fortuna e collezionismo, Atti del Convegno Internazionale' (Milano, 25-26 settembre 1990), a cura di M. T. Fiorio, P. C. Marani, Milano 1991, pp. 230-234). Ma i confronti utili sono diversi e si ricorda in questa sede la 'Madonna con il Bambino e Angeli' della Carrara e infine la 'Madonna con il Bambino e San Giovannino', appartenuta al principe Odone di Savoia e attualmente presso il Museo di Palazzo Bianco a Genova la cui attribuzione si deve a Mauro Natale (cfr. F. Frangi, 'Quadreria dell'Arcivescovado', Milano 1999, pp. 88-89, n. 73. 4). E' quindi indubbio che il maestro si sia formato a Milano intorno alla seconda metà del XVI secolo e lo studio degli antichi inventari ha consentito di riconoscere al pittore l'appellativo di Sordo e con questo soprannome è registrato nelle collezioni di Cesare Monti, Manfredo Set-tala, Giovan Battista Visconti (cfr. F. Frangi, 'Pinacoteca Ambrosiana. Dipinti dalla metà del Cinquecento alla metà del Seicento', Milano 2006, pp. 238-241, n. 298-299). L'analisi del catalogo evidenzia altresì che il Sordo esibisce chiare similitudini con l'arte del Sodoma e sugli sviluppi di Rosso Fiorentino evidenziando una cultura manieristica che andava oltre i confini del ducato.
Il dipinto è corredato da una scheda critica di Simone Facchinetti.
Il dipinto è corredato da una scheda critica di Simone Facchinetti.
LOTTI