1286
ALZATA IN MAIOLICA POLICROMA, BOTTEGA DI GUIDO DA MERLINO, URBINO, CIRCA 1540-1545
decorato con l'episodio di Perillo; qualche usura e un restauro minore
Antica nota di collezione illeggibile
Alt. cm 6, diam. cm 26,2
STIMA € 8.000 - 10.000
AN URBINO MAIOLICA TAZZA, CIRCA 1540-1545; SLIGHTLY WORN, A MINOR RESTORATION
La tazza illustra il mito del toro che Falaride, tiranno di Agrigento, avrebbe commissionato a Perillo di Atene come sofisticato strumento di morte: un toro, appunto, realizzato in ottone ed in grado di contenere i condannati a morte. Una volta arroventato, il toro tramutava i lamenti delle vittime in muggiti. Il mito racconta come, alla fine, sia l'inventore che il tiranno finiranno per dover sperimentare l'efficacia dell'invenzione.
Il mito, assai suggestivo, conobbe un grande diffusione in epoca cinquecentesca (si guardi tra gli altri alla nota incisione di Pierre Woeiriot, 1532-1596 ?, databile a prima del 1562 e derivata da Baldassare Peruzzi): qui è trattato da un pittore attivo nella importante bottega urbinate di Guido da Merlino (documentato tra il 1523 ed il 1564: ma cederà la bottega al nipote Baldo di Simone nel 1555). Per una recente analisi della attività di questa fornace, e delle personalità dei pittori lì attivi, si veda tra gli altri Timothy Wilson nel 1996 (T. Wilson, 'Italian Maiolica of the Renaissance', Milano 1996, pag. 266 passim).
La tazza illustra il mito del toro che Falaride, tiranno di Agrigento, avrebbe commissionato a Perillo di Atene come sofisticato strumento di morte: un toro, appunto, realizzato in ottone ed in grado di contenere i condannati a morte. Una volta arroventato, il toro tramutava i lamenti delle vittime in muggiti. Il mito racconta come, alla fine, sia l'inventore che il tiranno finiranno per dover sperimentare l'efficacia dell'invenzione.
Il mito, assai suggestivo, conobbe un grande diffusione in epoca cinquecentesca (si guardi tra gli altri alla nota incisione di Pierre Woeiriot, 1532-1596 ?, databile a prima del 1562 e derivata da Baldassare Peruzzi): qui è trattato da un pittore attivo nella importante bottega urbinate di Guido da Merlino (documentato tra il 1523 ed il 1564: ma cederà la bottega al nipote Baldo di Simone nel 1555). Per una recente analisi della attività di questa fornace, e delle personalità dei pittori lì attivi, si veda tra gli altri Timothy Wilson nel 1996 (T. Wilson, 'Italian Maiolica of the Renaissance', Milano 1996, pag. 266 passim).
LOTTI
733
OROLOGIO DA APPOGGIO IN PORCELLANA BLU E ORO, FRANCIA, INIZI DEL XIX SECOLO
OROLOGIO DA APPOGGIO IN PORCELLANA BLU E ORO, FRANCIA, INIZI DEL XIX SECOLO
STIMA € 3.000 - 4.000
734
GRUPPO CENTROTAVOLA IN BISCUIT, MANIFATTURA DI LOCRE, PARIGI, INIZIO DEL XIX SECOLO
GRUPPO CENTROTAVOLA IN BISCUIT, MANIFATTURA DI LOCRE, PARIGI, INIZIO DEL XIX SECOLO
STIMA € 10.000 - 15.000