Uniche Proprietà
LA COLLECTION DE MADAME ET MONSIEUR X
Gli arredi illustrati in queste pagine si impongono per qualità e originalità: ma uno degli aspetti più intriganti di questo insieme è costituito dal vivace sovrapporsi di oggetti disparati, ma che finiscono per comporre, si direbbe in modo del tutto naturale, un insieme armonioso. Così, un elegantissimo cassettone francese settecentesco, in legno laccato rosso decorato con una magata chinoiserie a paesaggi animati, pare dialogare con il compagno genovese in legno di violetto, che esibisce il caratteristico quadrifoglio tra maniglie e montature in bronzo cesellato e dorato. Ad un piccolo tavolo da centro scolpito e dorato del XIX secolo, di un gusto ispirato agli ultimi momenti del Barocco, con il piano circolare in marmi policromi a motivi geometrici sorretto da un tronco sul quale si nascondono scoiattoli curiosi, è vicino un altro tavolo di simile impianto: ma qui il piano è in malachite. E si guardi al giocoso divano a teatrino in velluto rosso, che sembra riportare alle musiche di un Ponchielli o di un Respighi, o alla coppia di sculture in metallo dorato del XX secolo raffiguranti serpenti con code attorcigliate, perfettamente accoppiati a due imponenti quanto spettacolari letti cinesi del XIX secolo: il primo in legno a lacca rossa con pannelli finemente incisi a rilievo e dorati, il secondo a forma di Takarabune (Barca dei Tesori) in legno a lacca rossa e dorata. Arredo tutt’affatto straordinario, dove la prua coronata da una fenice è realmente un’acme d’eclettica ed esotica stravaganza. Come è giusto, non mancano le opere meno fantasiose, spesso sorrette da una grande qualità formale ed esecutiva: un centrotavola in argento di Robert Garrard, del 1842, è decorato da un gruppo con un militare con cavallo a fianco di un obelisco con inciso l’orgoglioso motto “Pro aris et focis”, mentre diciassette figure di danzatrici in biscuit sono un vero emblema dell’Art Nouveau: fanno parte della celebre serie detta Du Jeu de l’écharpe , realizzate a Sèvres dal 1900 e poi copiate nelle manifatture ceramiche di mezza Europa. Infine i gioielli, di sfavillante eleganza: un anello a cupola in platino, con un rubino cabochon, uno smeraldo e diamanti di David Webb, ed un altro sempre dell’orafo londinese, in platino, zaffiro giallo, smeraldi e diamanti. Dal laboratorio veneziano di Attilio Codognato è uscita, nel 1950 circa, una spilla in forma di busto di moretto. La testa è in ebano, il turbante in lapislazzuli, gli orecchini a motivi floreali in diamanti, la veste in rubini di taglio circolare diamanti di taglio brillante: un esempio di alta gioielleria, di rara e lieve eleganza.
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