Uniche Proprietà

19 novembre 2013
Totale aggiudicazioni € 736.560 Percentuale di venduto per lotti 72,4 % Percentuale di venduto per valore 99,1 %
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Guido Wannenes
Chiara Guiducci
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COLLEZIONI DI GHERARDO SALLIER DE LA TOUR ARREDI E OGGETTI D’ARTE DI UNA DIMORA ROMANA

La storia dei Sallier de la Tour si intreccia con quella delle terre dell’antico Regno delle Due Sicilie grazie ad un nobile matrimonio: nel 1893 infatti, Carolina Corio Principessa di Castelcicala e Duchessa di Calvello, sposa Giuseppe Amedeo dei Conti Sallier de La Tour e Marchesi di Cordon. La Principessa Carolina discende da un ramo cadetto della famiglia Ruffo di Bagnara che all’inizio del diciottesimo secolo, con il duca don Fabrizio, acquista nelle campagne partenopee la baronia di Castelcicala che dà origine al titolo di famiglia. Infatti, Paolo Ruffo, unico figlio di Fabrizio, insignito con diploma nel 1729 dall’Imperatore Carlo VI (sono gli anni del predominio asburgico nel regno meridionale) diviene il primo Principe di Castelcicala. Il 1729 è anche l’anno di costruzione della storica dimora campana dove i principi di Castelcicala soggiornano quando non impegnati a percorrere il cursus honorum della Corte con alti incarichi diplomatici: il figlio Fabrizio, secondo Principe di Castelcicala, è Ministro Plenipotenziario a Lisbona, Londra e Parigi, Consigliere e Ministro di Stato; Paolo, terzo Principe di Castelcicala, Generale e Ministro Plenipotenziario a Vienna, San Pietroburgo e Londra, Luogotenente Generale di re Ferdinando II° e di Francesco II° in Sicilia. Lo spirito di servizio si manterrà intatto tra la fedeltà agli antichi Sovrani borbonici e l’adesione agli ideali della nuova Italia. Proprio negli anni eroici dell’unificazione, Giustina Ruffo di Castelcicala sposa nel 1866 a Parigi il Marchese Giuseppe Corio di Sacconago e trasmette alla figlia Carolina il titolo di Principessa di Castelcicala. La storia della famiglia continua così, tra incarichi di rilievo presso la Regia Corte e legami con l’aristocrazia europea. Quella che si illustra in queste pagine è una scelta degli arredi della residenza di Castelcicala che, come si vedrà, riflette la storia tanto articolata della famiglia e dei suoi legami con l’antico regno borbonico. Sono mobili (come le due belle commode napoletane di una elegante e sobria rocaille), dipinti, oggetti d’arte: piccole opere che meglio di tutto danno il senso di una importante storia familiare. Così è per il sofisticato sigillo ottocentesco in diaspro e oro magnificamente inciso e, soprattutto, per il ventaglio settecentesco decorato da una veduta partenopea e dai profili della famiglia di Ferdinando IV, che una deliziosa tradizione dice aver seguito l’esule regina Maria Carolina nel suo vagare lontano da una Napoli che non riuscirà mai più a rivedere.
19 novembre 2013
Totale aggiudicazioni € 736.560 Percentuale di venduto per lotti 72,4 % Percentuale di venduto per valore 99,1 %
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Villa Carrega Cataldi
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