259
BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE
(Verona, 1487 - Venezia, 1553)
Giove
Diana
La Temperanza
La Prudenza
La Musica
Olio su tela, cm 28X15 (5)
Giove
Diana
La Temperanza
La Prudenza
La Musica
Olio su tela, cm 28X15 (5)
STIMA € 7.000 - 10.000
Provenienza:
Venezia, Collezione privata
Venezia, Piero Scarpa 1981
Venezia, Collezione privata
Bibliografia:
V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto, in 'Arte Veneta', 1981, XXXV, pp. 52 - 61, figg. 7 ; 9
In analogia alla celebre decorazione della 'camera nuziale' Bogherini realizzata a Firenze tra il 1515 e il 1520 da Pontormo, Andrea del Sarto, Francesco Granacci e il Bacchiacca, anche le tele qui presentate furono similmente concepite. A inaugurare a Venezia questa tradizione decorativa fu Giorgione (Ridolfi, 1648), documentando come l'artista fu capace di eludere i sentieri battuti, per dare piu'gioco e liberta'alla pittura, per fare nuove proposte persino in ambito ornamentale, creando opere che, secondo Chastel, non si possono dichiarare indegne del maestro (A. Chastel. Giorgione, Milano 2012, p. 17). Una medesima attenzione critica a questa peculiare produzione da parte del Ridolfi e' riservata al De' Pitati chiosando: 'Con tali forme Bonifacio si fece strada all'immortalità, il quale dopo aver dato saggio di molta virtu' con le cose numerose operate, cangio' le bellezze dei colori terreni coi splendori del Cielo'. Vittorio Sgarbi stesso pubblicando le tele vi riconosce l'analogia con quelle descritte dal Ridolfi: 'Si sono veduti ancora dipinti da questa mano recinti di letto, casse e simili cose. poste in uso in quei tempi per delizie delle abitazioni, ov'erano figurate istorie sacre e profane- le Muse con l'insegne loro, i Pianeti, Veneri con Amorini, Satiri, paesi e si fatte gentilezze, dalle quali si sono tratti utili di considerazione, essendo tenute in molto pregio, non vi essendo il meglio impiegato danaro che nelle pitture degli uomini eccellenti'. Si deve evidenziare il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio in auge. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, ma ugualmente di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Sempre Sgarbi indica come possibili parti di questo ciclo le tele raffiguranti 'episodi di storia romana', indicando la difficolta' di immaginare la disposizione originaria trattandosi di un progetto 'di grande effetto spettacolare e di accurata esecuzione' che dimostra come agli inizi degli anni Quaranta Bonifacio sia oramai un artista di successo, intento a intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni di fonti letterarie per lo piu'estranee alla pittura di grande formato. Infine, possiamo ipotizzare che partecipi di queste serie siano anche le tele raffiguranti le allegorie dell'Architettura e dell'Astronomia custodite presso lo Staatliche Museen zu Berlin che presentano similari caratteri di stile e dimensioni (olio su tela, cm 27X14; cfr. B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, London ; New York 1957, p. 41
Bibliografia di riferimento:
C. Ridolfi, Le Meraviglie dell'arte (1648), a cura di D. von Hadeln, I, Berlino 1914, pp. 95-108
Venezia, Collezione privata
Venezia, Piero Scarpa 1981
Venezia, Collezione privata
Bibliografia:
V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto, in 'Arte Veneta', 1981, XXXV, pp. 52 - 61, figg. 7 ; 9
In analogia alla celebre decorazione della 'camera nuziale' Bogherini realizzata a Firenze tra il 1515 e il 1520 da Pontormo, Andrea del Sarto, Francesco Granacci e il Bacchiacca, anche le tele qui presentate furono similmente concepite. A inaugurare a Venezia questa tradizione decorativa fu Giorgione (Ridolfi, 1648), documentando come l'artista fu capace di eludere i sentieri battuti, per dare piu'gioco e liberta'alla pittura, per fare nuove proposte persino in ambito ornamentale, creando opere che, secondo Chastel, non si possono dichiarare indegne del maestro (A. Chastel. Giorgione, Milano 2012, p. 17). Una medesima attenzione critica a questa peculiare produzione da parte del Ridolfi e' riservata al De' Pitati chiosando: 'Con tali forme Bonifacio si fece strada all'immortalità, il quale dopo aver dato saggio di molta virtu' con le cose numerose operate, cangio' le bellezze dei colori terreni coi splendori del Cielo'. Vittorio Sgarbi stesso pubblicando le tele vi riconosce l'analogia con quelle descritte dal Ridolfi: 'Si sono veduti ancora dipinti da questa mano recinti di letto, casse e simili cose. poste in uso in quei tempi per delizie delle abitazioni, ov'erano figurate istorie sacre e profane- le Muse con l'insegne loro, i Pianeti, Veneri con Amorini, Satiri, paesi e si fatte gentilezze, dalle quali si sono tratti utili di considerazione, essendo tenute in molto pregio, non vi essendo il meglio impiegato danaro che nelle pitture degli uomini eccellenti'. Si deve evidenziare il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio in auge. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, ma ugualmente di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Sempre Sgarbi indica come possibili parti di questo ciclo le tele raffiguranti 'episodi di storia romana', indicando la difficolta' di immaginare la disposizione originaria trattandosi di un progetto 'di grande effetto spettacolare e di accurata esecuzione' che dimostra come agli inizi degli anni Quaranta Bonifacio sia oramai un artista di successo, intento a intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni di fonti letterarie per lo piu'estranee alla pittura di grande formato. Infine, possiamo ipotizzare che partecipi di queste serie siano anche le tele raffiguranti le allegorie dell'Architettura e dell'Astronomia custodite presso lo Staatliche Museen zu Berlin che presentano similari caratteri di stile e dimensioni (olio su tela, cm 27X14; cfr. B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, London ; New York 1957, p. 41
Bibliografia di riferimento:
C. Ridolfi, Le Meraviglie dell'arte (1648), a cura di D. von Hadeln, I, Berlino 1914, pp. 95-108
LOTTI
1
MICHELE " PAGANO (attr. a)
MICHELE " PAGANO (attr. a)
(Napoli, 1697 - dopo il 1750)
Paesaggi
Olio su tela, cm 40X90 (2)
Paesaggi
Olio su tela, cm 40X90 (2)
STIMA € 800 - 1.200
2
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Coppia di paesaggi con figure
Olio su tela, cm 27X37(2)
Olio su tela, cm 27X37(2)
STIMA € 500 - 800
3
GIOVANNI GUGLIELMO BAUR
GIOVANNI GUGLIELMO BAUR
(Strasburgo, 1607 - Vienna, 1640)
Scene di battaglie cavalleresche
Olio su tavola, diam. cm 27 (2)
Scene di battaglie cavalleresche
Olio su tavola, diam. cm 27 (2)
STIMA € 1.500 - 2.000
4
GIOVANNI GUGLIELMO BAUR
GIOVANNI GUGLIELMO BAUR
(Strasburgo, 1607 - Vienna, 1640)
Scene di battaglie cavalleresche
Olio su tavola, diam. cm 27 (2)
Scene di battaglie cavalleresche
Olio su tavola, diam. cm 27 (2)
STIMA € 1.500 - 2.000
5
ALESSIO DE MARCHIS (attr. a)
ALESSIO DE MARCHIS (attr. a)
(Napoli, 1684 - Perugia, 1752)
Quattro paesaggi
Olio su tela, cm 80X72 (4)
Quattro paesaggi
Olio su tela, cm 80X72 (4)
STIMA € 1.000 - 1.200
6
ALESSIO DE MARCHIS (attr. a)
ALESSIO DE MARCHIS (attr. a)
(Napoli, 1684 - Perugia, 1752)
Tre paesaggi
Olio su tela, cm 80X72 (3)
Tre paesaggi
Olio su tela, cm 80X72 (3)
STIMA € 800 - 1.200
7
MADDALENA CORVINA
MADDALENA CORVINA
(Roma, 1607 - 1664)
Ritratto di Artemisia Gentileschi in veste di Santa Caterina
Tempera su pergamena, cm 24,5X18
Ritratto di Artemisia Gentileschi in veste di Santa Caterina
Tempera su pergamena, cm 24,5X18
STIMA € 2.000 - 3.000
8
ANDREA SACCHI (attr. a)
ANDREA SACCHI (attr. a)
(Nettuno, 1599 - Roma, 1661)
Studio di testa
Olio su tela, cm 49X39
Studio di testa
Olio su tela, cm 49X39
STIMA € 800 - 1.200
10
NICCOLÒ RICCIOLINI (attr. a)
NICCOLÒ RICCIOLINI (attr. a)
(Roma, 1687 - 1772)
Ratto di Borea
Venere alata e Adone
Olio su tela, cm 46X34 (2)
Ratto di Borea
Venere alata e Adone
Olio su tela, cm 46X34 (2)
STIMA € 2.000 - 3.000
11
GUILLAUME COURTOIS detto GUGLIELMO CORTESE (attr.a)
GUILLAUME COURTOIS detto GUGLIELMO CORTESE (attr.a)
(St Hippolyte, Franche-Comté 1628 - Roma, 1679)
Mercurio e Argo
Olio su tela, cm 60X48
Mercurio e Argo
Olio su tela, cm 60X48
STIMA € 1.500 - 2.500
12
NAPOLEONE BONI
NAPOLEONE BONI
(Torino, 1863 - Castel Fiorentino, 1927)
Sacra Famiglia con San Giovannino e Sant'Anna
Firmato e datato in alto a destra N. BONI FIRENZE 1891
Sacra Famiglia con San Giovannino e Sant'Anna
Firmato e datato in alto a destra N. BONI FIRENZE 1891
STIMA € 800 - 1.200