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CASSETTONE IMPIALLACCIATO IN LEGNI VARI, LOMBARDIA, FINE DEL XVIII SECOLO
impianto rettilineo, decorato con elementi floreali e greche stilizzate tratti dai repertori neoclassici, anta frontale retrattile e a scomparsa con due cassetti interni e uno piu piccolo superiore, piano centrato da allegoria musicale entro riserva ovale, gambe tronco-coniche; usure, alcune rotture, mancanze e sostituzioni nell'impiallaccialtura, restauri
Alt. cm 96, larg. cm 129, prof. cm 64
Alt. cm 96, larg. cm 129, prof. cm 64
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Questo arredo è un esempio emblematico della fortunata produzione di ambito lombardo tra la fine del XVIII secolo e il primo quarto del XIX (ma non solo), spesso nella scia dei raffinati modelli elaborati da Giuseppe Maggiolini (Parabiago, 1738 - ivi, 1814): il suo impianto formale infatti, ripercorre essenzialmente quelli che sono i dettami stilistici del pieno neoclassicismo, elevati alla massima espressione sia tecnica che decorativa dal noto ebanista milanese e, in alcuni casi, dai suoi emuli.
Tra gli elementi che caratterizzano molti esemplari, e anche il nostro, si noti l'anta frontale in un unico pezzo e retrattile a scomparsa, espediente spesso utilizzato per tali modelli; a tal proposito, tra i confronti possibili si guardi alla commode oggi a Milano presso le Civiche Raccolte d'Arte Applicata (post 1775 e con tarsie tratte da disegni preparatori attribuiti ad Andrea Appiani) che inoltre, propone nelle lesene laterali una greca continua con cerchi e rosetta (G. Beretti, Laboratorio. Contributi alla storia del neoclassicismo milanese, Milano 2005, pag. 30 e segg.) non dissimile a quella presente nel fronte del nostro arredo. E ancora tra i tanti, di diverso decoro (aggiornato al gusto Impero) ma di medesimo schema compositivo, la coppia di cassettoni oggi in collezione privata (G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano, 1994, pagg. 172 e segg., tav. XXVIII e E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia, Milano 2005, pagg. 322-323), commissionati al Maggiolini da Francesco Melzi d'Eril nel 1804 e destinati agli appartamenti reali per l'incoronazione di Napoleone.
Da ricordare inoltre come anche la foggia dei piedi del nostro cassettone sia caratteristica comune a molti lavori di area lombarda- sul tema, tra gli altri, si veda un progetto di scrivania pubblicato dal Beretti e Alvar González-Palacios in Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni (Milano 2014, pag. 147, B 256) dove i sostegni a vaso (fig. 1) sono pressoché identici ai nostri.
Bibliografia di riferimento:
G. Beretti, A. González-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni, Milano 2014, ad vocem
G. Beretti, Laboratorio. Contributi alla storia del neoclassicismo milanese, Milano 2005, ad vocem
E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia, Milano 2005, pag. 285 e segg.
C. Alberici, Il mobile lombardo, Novara 1996, ad vocem
G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano, 1994, ad vocem
A. González-Palacios, Il tempio del gusto, il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali, Milano 1986, pag. 249 e segg.
G. Morazzoni, Il mobile intarsiato di Giuseppe Maggiolini Milano 1953, ad vocem
Tra gli elementi che caratterizzano molti esemplari, e anche il nostro, si noti l'anta frontale in un unico pezzo e retrattile a scomparsa, espediente spesso utilizzato per tali modelli; a tal proposito, tra i confronti possibili si guardi alla commode oggi a Milano presso le Civiche Raccolte d'Arte Applicata (post 1775 e con tarsie tratte da disegni preparatori attribuiti ad Andrea Appiani) che inoltre, propone nelle lesene laterali una greca continua con cerchi e rosetta (G. Beretti, Laboratorio. Contributi alla storia del neoclassicismo milanese, Milano 2005, pag. 30 e segg.) non dissimile a quella presente nel fronte del nostro arredo. E ancora tra i tanti, di diverso decoro (aggiornato al gusto Impero) ma di medesimo schema compositivo, la coppia di cassettoni oggi in collezione privata (G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano, 1994, pagg. 172 e segg., tav. XXVIII e E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia, Milano 2005, pagg. 322-323), commissionati al Maggiolini da Francesco Melzi d'Eril nel 1804 e destinati agli appartamenti reali per l'incoronazione di Napoleone.
Da ricordare inoltre come anche la foggia dei piedi del nostro cassettone sia caratteristica comune a molti lavori di area lombarda- sul tema, tra gli altri, si veda un progetto di scrivania pubblicato dal Beretti e Alvar González-Palacios in Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni (Milano 2014, pag. 147, B 256) dove i sostegni a vaso (fig. 1) sono pressoché identici ai nostri.
Bibliografia di riferimento:
G. Beretti, A. González-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni, Milano 2014, ad vocem
G. Beretti, Laboratorio. Contributi alla storia del neoclassicismo milanese, Milano 2005, ad vocem
E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia, Milano 2005, pag. 285 e segg.
C. Alberici, Il mobile lombardo, Novara 1996, ad vocem
G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano, 1994, ad vocem
A. González-Palacios, Il tempio del gusto, il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali, Milano 1986, pag. 249 e segg.
G. Morazzoni, Il mobile intarsiato di Giuseppe Maggiolini Milano 1953, ad vocem
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