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Paesaggi e Capricci tra realtà e finzione

Nella prossima asta di Dipinti Antichi del 31 maggio saranno esitate quattro tele che rappresentano due secoli di un genere pittorico tra i più amati dal collezionismo, il paesaggio, che dal tardo manierismo passa al naturalismo e poi al barocco: per approdare al rocaille e giungere infine al romanticismo. Importanti due tele del fiorentino Alessandro Salucci e il fiammingo Joahnnes Lingelbach, raffiguranti un Capriccio architettonico con arco trionfale e porto di fantasia e un Capriccio architettonico con chiesa e porto e da considerarsi tra i capolavori della loro produzione. Salucci giunse giovanissimo a Roma, dove ebbe importanti commissioni pubbliche e private. Vicino al Codazzi, Salucci seppe comunque distinguersi per una maggiore creatività e fantasia per la riproduzione di architetture delle epoche più svariate, dai monumenti romani alle chiese barocche fino alle facciate rinascimentali. Una Marina con costa rocciosa e pescatori, di un giovanile Salvator Rosa, ci mostra un pittore che studia dal vero, con uno scorcio di mare animato da barche e figure di in lontananza, un’impervia massa rocciosa al centro della tela e delle figure in primo piano intente nella pesca. Un Paesaggio del napoletano Gaetano Martoriello è una rara e straordinaria testimonianza sia per le dimensioni sia per la conservazione. Allievo di Giacomo del Po e di Nicola Massaro, l’artista è un protagonista del genere paesistico tra Sei e Settecento, che si esprime al meglio nell’evoluzione della cultura rosiana in chiave rocaille, come possiamo notare nell’esecuzione liquida ma di grande tenuta formale, negli eleganti e sorprendenti fondali e in una calda luminosità arcadica.