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OSVALDO LICINI POESIA tra segno e colore

Guggenheim Venezia

In occasione dei 60 anni della scomparsa di Osvaldo Licini, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia lo celebra con una retrospettiva curata da Luca Massimo Barbero, Curatore Associato del prestigioso museo, dal titolo Osvaldo Licini 1894 – 1958 (aperta dal 22 settembre 2018 al 13 gennaio 2019), che vuole essere un prezioso omaggio alla forza, alla volontà, all’idea e alla magia dei colori e dei segni della sua pittura, che lo colloca come una figura di spicco nel panorama artistico italiano della prima metà del XX secolo.
La mostra proporrà in 11 sale e con circa cento opere il dirompente percorso artistico di questo autore che ha vissuto l’ambiente internazionale parigino, dove conosce Modigliani e approfondisce il Cubismo pur rimanendo legato a Monte Vidon Corrado, il suo paese natale, incastonato nei paesaggi di quelle Marche che formarono la sua infanzia e dove trascorse buona parte della sua età adulta. La sua pittura è poesia potentemente lirica, che al celebrale razionalismo geometrico contrappone colore, fantasia e segno che diviene sentimento: l’intensità cromatica entra con forza nella struttura compositiva, con superfici pittoricamente sensibili e vibranti, che dissolvono il soggetto in una dimensione sospesa tra molteplici realtà sensitive. Grandi e piccoli capolavori di Licini accostati a sculture di Fausto Melotti e Lucio Fontana, dove le geometrie e le linee si ripetono in modo simmetrico ribadendo l’influenza e la centralità dell’opera di Osvaldo Licini nell’arte italiana del Novecento.