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Morlotti & Munari The 1950’s in movement

di M.Vecchia e G.Vitali

Gli anni Cinquanta per l’arte italiana è un confronto serrato e fecondo tra figurativo e astratto con la nascita di movimenti artistici che dimostrano la forza, l’entusiasmo e la forza generatrice delle idee di una società, che uscita distrutta dal secondo conflitto mondiale, voleva riscrivere al meglio il proprio futuro. Nella prossima asta meneghina di Arte Moderna e Contemporanea del 23 novembre nella Sala Carroponte di Open Care – Frigoriferi Milanesi, verranno presentate due opere di Ennio Morlotti e Bruno Munari, che nella loro contrapposizione sono esemplari per raccontare percorsi distinti ma uniti nella ricerca di una originalità che non è mai venuta meno alla loro ricerca. La vicenda artistica di Ennio Morlotti, lecchese nato nel 1910, è scandita da incontri e viaggi che ampliano la sua conoscenza e curiosità a livello europeo. Nel suo primo viaggio parigino del 1937 è folgorato da Cézanne, artista che avrebbe avuto un ruolo decisivo nel suo futuro percorso. Partecipa nel 1946 al “Fronte nuovo delle arti” di Giuseppe Marchiori con Renato Birolli, Guttuso e altri, e nel 1952 al “Gruppo degli Otto pittori italiani”, guidata da Lionello Venturi tra cui spiccavano Afro Basardella, Giuseppe Santomaso ed Emilio Vedova. Fiori appassiti del 1955, è importante non solo perché è stata presente alla XXVIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1956, ma soprattutto per quella fase cruciale di passaggio dal figurativo all’informale, quando la materia diviene la cifra della sua maturità espressiva.
Il percorso di Bruno Munari, nato a Milano nel 1907, parte con l’adesione al secondo futurismo alla fine degli anni ’20 per poi avvicinarsi agli astrattisti, in primis Lucio Fontana, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Atanasio Soldati e Luigi Veronesi, promossi dalla galleria del Milione di Milano. Nel 1948, con Gillo Dorfles fondò il “MAC” (Movimento arte concreta) che prosegue fino al 1958. Il Negativo/positivo del 1951 presente in catalogo, si caratterizza per la forma quadrata nelle quali sagome geometriche bicolore annullano la classica contrapposizione tra primo piano e sfondo.

Ennio Morlotti Fiori appassiti, 1955 (particolare) Olio su tela, cm 80 x 60 Stima € 10.000 – 15.000