NAPLES À PARIS

PARIGI Musée du Louvre

Il Louvre invita il Museo di Capodimonte, protagonista per sei mesi della scena artistica parigina, in un evento unico nella storia di questa istituzione. Il percorso espositivo si apre nella Grande Galerie, cuore della collezione francese, dove 31 capolavori concessi in prestito da Capodimonte dialogano con i dipinti del Louvre, offrendo uno viaggio straordinario attraverso la pittura italiana dal XV al XVII secolo. Prosegue nella Salle de la Chapelle con opere esemplari che tracciano la storia di Capodimonte, che è la storia del Regno di Napoli fino all’Unità. Edificato da Carlo di Borbone per accogliere le favolose raccolte dei Farnese - dono della madre Elisabetta, l’ultima della dinastia, quando questi diviene re di Napoli nel 1734 - conserva una collezione che testimonia con opere altissime le maggiori scuole italiane. Nella Salle de l’Horloge, infine, i rari cartoni di Raffaello e Michelangelo, preparatori alle decorazioni del Vaticano, si uniscono ai disegni italiani del Rinascimento conservati nel Cabinet del Louvre.

EL GRECO

MILANO Palazzo Reale

La mostra ripercorre attraverso quaranta opere le stagioni del pittore cretese alla luce di un’inedita analisi storico-critica tesa a rileggere le influenze formative dei maestri italiani del Quattro e Cinquecento, nonché il ritorno consapevole verso un registro compositivo di ascendeza bizantina che caratterizza l’ultima fase della sua produzione. Il percorso espositivo ricostruisce la vicenda artistica e nel contempo la storia biografica di El Greco, dove i luoghi in cui visse diventano il fil rouge di una narrazione: da Candia che gli diede i natali nel 1541, a Venezia, Roma e infine Toledo.
La mostra pensata per aree tematiche approfondisce i passaggi fondamentali di questo viaggio, che segue l’evoluzione del suo linguaggio espressivo fino alla piena maturità artistica: la formazione nella Scuola cretese e un’attività ben avviata come pittore di icone, poi il bivio artistico e personale e la decisione di abbandonare l’isola natale verso nuove prospettive. A Venezia icontra la luce e il colore di Tiziano, i Bassano, ma soprattutto Tintoretto; a Roma il Manierismo e l’eredità lasciata da Michelangelo. In questi anni El Greco muta profondamente il suo stile che la mostra approfondisce costruendo un dialogo tra le opere dell’artista cretese e quelle dei suoi “maestri” italiani.
Poi la Spagna controriformata e il definitivo trasferimento a Toledo dive vive e lavora fino alla morte nel 1614. Qui raggiunto uno stile assolutamente personale, che nelle opere della piena maturità rievoca suggestioni bizantine, riceve il favore di illustri committenti e realizza i suoi capolavori. Il tema sacro diventa centrale, riflesso dell’ambiente profondamente cattolico che caratterizzava la Spagna e in particolare Toledo come capitale religiosa. Chiude la mostra il Laocoonte, l'unica opera mitologica nella produzione di El Greco, geniale e ancora carica di misteri.