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La GRAZIA IMPERIALE

L’Oriente con la sua storia dell’arte millenaria fatta di misurata e leggera eleganza, con sempre maggiore interesse attrae la selettiva curiosità di una élite di collezionisti italiani e internazionali di gusto raffinato, nomade e cosmopolita. Spicca un incantevole quanto essenziale piatto imperiale in porcellana smaltato in rosso di rame (diametro cm 20,6), Cina, Dinastia Qing,  marcato, del periodo Yongzheng (1725 – 1736). Un oggetto di grande fascino frutto di una tradizione illustre quanto lontana nel tempo, che ha come epicentro Jingdezhen: questa città del nord della provincia di Jiangxi è stata e rimane ancora la capitale mondiale della porcellana.

Già sotto la Dinastia Tang, si diceva di Jingdezhen, che la città era invasa da “forni che collegano un villaggio all’altro, stufe accese ovunque”. Sotto la Dinastia Ming, attraverso secoli d’esperienza, le porcellane di Jingdezhen avevano raggiunto la perfezione nella trasparenza e nella luminosità e grazie ai legami con la Corte, la regione intorno a Jingdezhen divenne il centro dell’industria della porcellana in Cina. L’amministrazione imperiale della porcellana si stabilì a Jingdezhen nel 1393 o nel 1402.

Nel 1540, più di 10.000 persone erano impiegate nella produzione di ceramica a Jingdezhen. Sotto la Dinastia Qing, secondo Francois Xavier d’Entrecolles, la città, all’inizio del XVIII secolo, contava di circa 18.000 famiglie di ceramisti su di una popolazione di circa 1.000.000 di abitanti, ovvero più di tre volte rispetto ad oggi.
Di grande piacevolezza una preziosa garniture di due vasi a tromba e una potiche con coperchio in porcellana a decoro “Famiglia Rosa” su fondo nero, Cina, Dinastia Qing, periodo imperatore  Qianlong (1736-1795), e una rara e fine coppia di monumentali vasi in porcellana “Famiglia Rosa”, Canton, Cina, epoca Daoguang (1821-1850).