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Insieme a “La grande bellezza”

Quando Paolo Sorrentino e Toni Servillo sono andati a ritirare l’Oscar come miglior film straniero 2014 per “La grande bellezza” sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, non è stato premiato solo il talento visionario di un regista che ripercorre le orme dei grandi maestri come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Federico Fellini, ma anche nomi affermati di oggi come Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e il travolgente Roberto Benigni, ultimo vincitore nel 1999 – a conferma di una leadership del cinema italiano nel raccogliere consensi dei giurati dell’Academy che si sostanzia in 14 premi e 28 nomination – ma anche e soprattutto una filosofia di fare cinema che unisce tecnologia e straordinario artigianato, che vuol dire cura nel dettaglio che diviene espressione di uno stile di vita, che nel caso del Made in Italy è brand apprezzato e imitato in tutto il mondo, e vero motore dell’industria italiana.

Anche Wannenes è stata presente la notte del 2 marzo con un misterioso ritratto di donna di Carlo Lapucci (la tela originale è stata battuta il 29 maggio 2012), che compare nel film come sfondo ideale all’annoiata decadenza fisica e morale Jep Gabardella, ‘re dei mondani’ di una Roma superba e dissoluta.