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Il secondo Tiziano Sutherland

Filippo II di Spagna, monarca tra i più potenti del suo tempo e grande mecenate di Tiziano, commissionò all’artista, tra il 1556 e il 1559, sette dipinti dedicati alle Metamorfosi di Ovidio, tra le quali Callisto e Diana, da 200 anni di proprietà del duca di Sutherland e ora acquistato per 45 milioni di sterline dalla National Gallery di Londra e di Scozia, con il contributo della Heritage Lottery Fund, l’Art Fund, il Trust Monument, The Rothschild Fondation, Sir Siegmund Warburg  e il J. Paul Getty Jar Charitable Trust, oltre che di benefattori che hanno voluto rimanere anonimi. La recente acquisizione è successiva a quella del 2009, dove dalla stessa proprietà venne alienato per 50 milioni di sterline Diana e Atteone, sempre facente parte della serie ‘ovidiana’, esempio eccelso del Tiziano maturo. Mentre in Gran Bretagna la sinergia tra finanziamenti pubblici e privati ha donato nell’arco di due anni alla National Gallery due ‘gemme profane’ di Tiziano, la scarsa percezione del nostro immenso patrimonio, come memoria del passato da tutelare e come opportunità di promuovere il futuro, rende assordante il silenzio che regna sull’argomento nel nostro Paese.