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Dipinti Antichi

di Antonio Gesino

Nella tradizione della pittura, italiana e fiamminga, lo straordinario risultato dei Dipinti Antichi per il 2012, che sottolinea e conferma un’attenzione senza flessioni del mercato collezionistico; anzi in controtendenza rispetto al perdurare di una complessa congiuntura socio-economica, l’appassionato come il raffinato conoscitore trova godimento al proprio senso estetico nella ricerca curiosa e inesausta di opere ed artisti sconosciuti alla moderna storiografia, ma capaci di suscitare intense emozioni. Un esempio eclatante ci viene da un corpus di tre “fondi oro” del Tre-Quattrocento di scuola fiorentina e senese di severa eleganza quali la Madonna col Bambino e Santi, la Crocefissione con la Vergine e San Giovanni e la Crocefissione con la Vergine Maria la Maddalena, San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista e Santi, capaci di raggiungere euro 744.000 partendo da una stima di euro 30.000 – 45.000.
Una ulteriore dimostrazione che il desiderio di conoscenza prevale sull’autografia illustre ci viene da un enigmatico quanto trasognato Ritratto di donna in veste di Maddalena, ascrivibile a un pittore fiammingo del XVI secolo assai vicino alla maniera ‘italianizzante’ di Joos van Cleve (Cleves, 1485 – Anversa,1545), che partendo da una stima di euro 20.000 – 30.000 è stato acquistato da un collezionista europeo per euro 421.600
Immergendosi, infine, nel realismo della pittura napoletana tra il 1630 e il 1650 – assai vicino alla caravaggesca methodus, ma ricettivo a influenze vandyckiane e neo-venete – e rispettando l’eclettico nomadismo della scelta rispetto a comode certezze, uno splendido San Sebastiano curato da Sant’Irene di un’artista di cui non conosciamo l’autografia ma il cui nome possiamo associare alle maniere di Francesco Guarino, Paolo Finoglio e Pietro Novelli, pittori sofisticati ed eruditi che traducono la verità del Merisi nella finzione del barocco, divenendo ponte ideale alla superba sprezzatura plastica e materica del ‘caravaggista in ritardo’ Mattia Preti – come lo amava apostrofare Roberto Longhi – da una iniziale stima di euro 35.000 – 45.000 è stata aggiudicata a euro 204.600.