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D’ argento è la forma del sogno

Tommaso Teadro

Cosa fa un esperto quando si trova un oggetto in argento davanti a sé? Guarda come l’oggetto è stato costruito, lo tocca in ogni parte, trova quelle caratteristiche che lo rendono “speciale”.

Il primo oggetto d’eccezione che sarà esitato nella prossima asta di Argenti, Icone e Oggetti d’Arte Russa del 30 giugno, è una caffettiera in argento eseguita a Roma, intorno al 1820 – 1830, dal famoso ed importante argentiere Pietro Paolo Spagna.
Ad un primo sguardo gli elementi che colpiscono sono l’imponenza ed il peso: 1.800 grammi per 30 centimetri di altezza. Non sono molte le caffettiere che hanno questi numeri. Superba la forma a pera con bombatura accentuata e collo allungato, la superficie centinata, il coperchio con presa naturalistica, il sinuoso manico in legno a voluta con attacchi in argento, il boccaio a becco zoomorfo ma soprattutto i tre piedini; sono infatti eseguiti in fusione con un attacco naturalistico e terminanti a ricciolo. Celebre è la provenienza ovvero la collezione Petochi di Roma. L’impianto è decisamente settecentesco, molto probabilmente è stata eseguita su commissione, richiamando una tipologia gradita al committente con la personalizzazione dei piedini.
Pietro Paolo Spagna (Roma 1793 – 1861), autore di questo capolavoro, discendente di una stirpe di grandi argentieri romani, diventa maestro il 15 aprile 1817 e dirige la bottega che fu di Giuseppe Valadier, da lui rilevata in quell’anno. Tra le sue opere sono da ricordare la bellissima caffettiera con lo stemma Borghese, oggi conservata al Metropolitan Museum di New York, e il grande ostensorio custodito nella chiesa di Sant’Agostino in Roma.
Il secondo oggetto straordinario per ricchezza incisoria è un tankard in argento parzialmente dorato realizzato dall’orafo A. Zaitsev nel 1749 , che poggia su a tre eleganti piedini sferici, e nel corpo cilindrico sono incise tre scene in edicole circolari, la prima raffigurante “Dalila che taglia i capelli a Sansone”, la seconda che racconta il “Figliol prodigo che vive da dissoluto”, e la terza con la “Partenza del Figliol prodigo”. La ricca decorazione è impreziosita, infine, dalla decorazione incisa del coperchio con la scena del “Profeta Natan che rimprovera il re Davide”.