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Contemporaneamente moderni

L’arte del XX secolo ha visto spesso incrociarsi artisti e movimenti tra loro lontani ma uniti dalla reciproca volontà di esplorare i reconditi spazi dell’animo umano, che oltre le ideologie, s’interrogava e si rifletteva nelle espressioni artistiche di un presente sempre più incerto e discordante.
Così Carol Rama, nella sua lunga e feconda esperienza umana e artistica, è stata un’artista eccentrica e poliedrica capace d’evolversi dagli inizi torinesi negli anni Trenta (allora allieva e frequentatrice dell’atelier di Felice Casorati, cenacolo culturale di un panorama italiano capace di esprimere autentiche personalità a livello europeo e internazionale) agli acquarelli della metà degli anni Quaranta dove gli oggetti della quotidianità entrano prepotentemente in gioco nel farsi opera d’arte. Se appare evidente l’influenza espressionista di Egon Schiele e quella dadaista di Marcel Duchamp, Man Ray e Hans Bellmer, Carol Rama però predilige l’interesse per il corpo e per una sessualità di “genere” precocemente femminista. La sua cifra è originale, e nel corso dei successivi trent’anni intraprende un percorso solitario che la porterà alle origini dell’espressione, dove immagine e poesia divengono parti di un tutto. Nei primi anni Settanta Carol Rama, legata alla galleria “La Bussola” di Torino, inizia ad utilizzare camere d’ aria di biciclette, di moto e di automobili ritagliate ed applicate sulla tela creando un particolare personalissimo cromatismo, che le rende vive e pittoriche con un effetto visivo e tattile simile alla pelle umana, come in La guerra è astratta del 1971.
Altra figura di spicco è Kenneth Noland, uno dei massimi interpreti dell’arte minimalista americana tra gli anni Cinquanta e Settanta, grazie alle sue tele astratte abitate da forme geometriche che riverberano colore e vitale forza coloristica, come in questa tela del 1963 dal titolo 10 May. L’artista è nell’opera e la cifra si confonde nei lati asimmetrici e sagomati delle sue tele, dove si percepisce il rigore di Piet Mondrian e Paul Klee e, per il colore, l’esempio di Joseph Albers: ma la sua tavolozza è più giocosa e irriverente, estremamente raffinata nel controllo dell’integrità cromatica. Nel 1977 il Salomon R. Guggenheim Museum di New York lo ha celebrato con una mostra monografica, mentre sue opere sono al Kustmuseum di Basilea, al MOMA e al Whitney di New York, al Pompidou di Parigi, allo Stedelijm Museum di Amstedam, allla Tate Gallery di Londra.
Infine, ricordiamo qui un interessante piccolo tondo ad olio del 1950 di Giorgio De Chirico:in questo Cavaliere all’assalto, l’artista, giocando sul formato piccolo e inconsueto, riesce con poche pennellate di vigoroso talento a creare un spirale di movimento di colore.

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Kenneth Noland 10 May, 1963
olio su tela
Stima € 80.000 – 120.000