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Abitare lo spazio della passione

di Mauro Tajocchi

La casa, indipendentemente dalla sua estensione, è il museo ideale del collezionista. Nella storia delle grandi case d’aste inglesi la dispersione delle house sale rendevano accessibili ad un’ampia fascia di collezionisti opere che, oltre al valore economico o storico-artistico, erano importanti per la provenienza o per la stratificazione storica o semplicemente per la passione individuale, diventando parte di un unicum armonioso. Allora come adesso, oltre al piacere estetico, si apprezza l’atmosfera di una casa, uno spazio che è memoria delle diverse generazioni che l’hanno vissuta. Insieme agli oggetti si coglie un background, dotato di unità e coerenza di contenuti. Questo vale per le grandi residenze patrizie ed aristocratiche ma anche per un oggetto che rappresenta l’anima di una collezione stratificata nel tempo.

Nella prossima asta di Arredi, Sculture e Oggetti d’arte il catalogo è suddiviso da tre importanti proprietà provenienti da Napoli, Roma e Genova. Della prima, da segnalare una rara quanto estrosa coppia di cassettoni napoletani a ribalta con alzata del XVIII secolo con intarsi in legno chiaro e interno decorato alla chinoise in lacca rosso e oro. Nella seconda, spicca il vigoroso quanto elegante impianto bombato di un cassettone settecentesco romano impiallacciato in palissandro con montature in bronzo dorato. Infine, della residenza genovese va sottolineata l’intera raccolta che nel suo insieme diviene un viaggio a ritroso entro le passioni collezionistiche del proprietario.

È quindi fondamentale presentare gli oggetti provenienti da raccolte private, perché il destino di queste piccole o grande opere è quello di trasmettersi nel tempo che unisce tutti coloro che vivono l’arte come stimolo intellettuale e fonte di conoscenza, che attraverso l’opera diviene consapevolezza della storia.