67
PIETRO ROTARI
(Verona, 1707 - San Pietroburgo, 1762)
Sant'Ubaldo
Firmato e datato sul telaio: Sig.r Pietro Rotari Veronese dip. 1748
Olio su tela, cm 47,5X41
Sant'Ubaldo
Firmato e datato sul telaio: Sig.r Pietro Rotari Veronese dip. 1748
Olio su tela, cm 47,5X41
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
Provenienza:
Ferrara, collezione privata
Riconosciuto alla mano di Pietro Rotari da Andrea Tomezzoli, la tela è firmata e datata sul telaio attestando la considerazione dell'autore nei confronti dell'opera e la sua predilezione a comporre raffinati 'studi di teste' che gli valsero una fama europea. Allievo a Verona dell'incisore fiammingo Robert van Audenaerde, Rotari si trasferì a Roma per frequentare le botteghe di Carlo Maratti, Antonio Balestra e Francesco Trevisani, per poi raggiungere Napoli e divenire allievo del celebre Francesco Solimena. Come possiamo notare, il giovane si prestò con entusiasmo a sperimentare gli esiti più aggiornati della cultura barocca e classicista sino ai suoi sviluppi rocaille, senza tralasciare i migliori esempi della scuola felsinea soggiornando a Bologna, costruendosi di conseguenza, l'immagine di artista colto e nobile, dedito a dipingere per 'solo diletto'. Questa sua inclinazione gli permise sin dagli anni Trenta di affermarsi quale autore di storia e in particolare di temi sacri. Documentano questo momento una serie di pale d'altare memori della lezione di Trevisani e Solimena, per il vigore cromatico e il chiaroscuro, come si evince osservando la paletta con i Santi Filippo apostolo e Giacomo minore a Bonavicina (Marinelli, 2010, pp. 111 s.), la Madonna con il Bambino e San Filippo Neri della parrocchiale di Torri del Benaco del 1738 e il Martirio dei Santi Pietro e Paolo della chiesa di Azzano Mella del 1740 (Guerrini, 1981, p. 212). Durante il quinto decennio, invece, il suo stile vedrà un impiego di tinte più dolci, con stesure più terse e luminose che si coniugano a una gestualità elegante e misurata delle composizioni, guardando ancora all'arte emiliana (cfr. L. Ievolella, Pietro Antonio Rotari in Emilia, in Verona illustrata, 24, 2011, pp. 149-157). A questo momento appartiene il dipinto qui presentato, rara testimonianza dell'attività che precede il viaggio a Vienna del 1751 e al successivo trasferimento alla corte imperiale di San Pietroburgo e, come possiamo notare, possiede i requisiti di un'opera finita, secondo una prassi esecutiva che caratterizza gli 'studi' della scuola veronese del XVIII secolo, manifestando una naturale grazia espressiva. Per quanto riguarda i riferimenti illustrativi, il volto trova confronto nella tela raffigurante Sant'Ubaldo libera un ossesso appartenente ai Musei Civici di Padova (cfr. S. Marinelli, in Da Padovanino a Tiepolo. Dipinti dei Musei Civici di Padova del Seicento e Settecento, a cura di D. Banzato, A. Mariuz, G. Pavanello, Milano 1997, pp. 275-276, cat. 221) e in particolare, con il Sant'Ubaldo libera dal demonio uno spiritato conservato nella chiesa di Santo Spirito a Bergamo (cfr. fig. 1, Polazzo, pp. 38-39, n. 75) e con la figura del Sacerdote della Presentazione di Gesù al Tempio del Duomo di Bergamo eseguita nel 1745 (fig. 1; Polazzo, p. 52, n. 72).
Bibliografia di riferimento:
M. Polazzo, Pietro Rotari pittore del Settecento veronese, Verona 1988, ad vocem
F. Magani, P. Marini, A. Tomezzoli, Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari, catalogo della mostra, Milano 2011, ad vocem
L. Ievolella, Pietro Rotari, in Pittori dell'Accademia di Verona, a cura di L. Caburlotto, F. Magani, S. Marinelli, C. Rigoni, Verona 2011, pp. 332-345
Ferrara, collezione privata
Riconosciuto alla mano di Pietro Rotari da Andrea Tomezzoli, la tela è firmata e datata sul telaio attestando la considerazione dell'autore nei confronti dell'opera e la sua predilezione a comporre raffinati 'studi di teste' che gli valsero una fama europea. Allievo a Verona dell'incisore fiammingo Robert van Audenaerde, Rotari si trasferì a Roma per frequentare le botteghe di Carlo Maratti, Antonio Balestra e Francesco Trevisani, per poi raggiungere Napoli e divenire allievo del celebre Francesco Solimena. Come possiamo notare, il giovane si prestò con entusiasmo a sperimentare gli esiti più aggiornati della cultura barocca e classicista sino ai suoi sviluppi rocaille, senza tralasciare i migliori esempi della scuola felsinea soggiornando a Bologna, costruendosi di conseguenza, l'immagine di artista colto e nobile, dedito a dipingere per 'solo diletto'. Questa sua inclinazione gli permise sin dagli anni Trenta di affermarsi quale autore di storia e in particolare di temi sacri. Documentano questo momento una serie di pale d'altare memori della lezione di Trevisani e Solimena, per il vigore cromatico e il chiaroscuro, come si evince osservando la paletta con i Santi Filippo apostolo e Giacomo minore a Bonavicina (Marinelli, 2010, pp. 111 s.), la Madonna con il Bambino e San Filippo Neri della parrocchiale di Torri del Benaco del 1738 e il Martirio dei Santi Pietro e Paolo della chiesa di Azzano Mella del 1740 (Guerrini, 1981, p. 212). Durante il quinto decennio, invece, il suo stile vedrà un impiego di tinte più dolci, con stesure più terse e luminose che si coniugano a una gestualità elegante e misurata delle composizioni, guardando ancora all'arte emiliana (cfr. L. Ievolella, Pietro Antonio Rotari in Emilia, in Verona illustrata, 24, 2011, pp. 149-157). A questo momento appartiene il dipinto qui presentato, rara testimonianza dell'attività che precede il viaggio a Vienna del 1751 e al successivo trasferimento alla corte imperiale di San Pietroburgo e, come possiamo notare, possiede i requisiti di un'opera finita, secondo una prassi esecutiva che caratterizza gli 'studi' della scuola veronese del XVIII secolo, manifestando una naturale grazia espressiva. Per quanto riguarda i riferimenti illustrativi, il volto trova confronto nella tela raffigurante Sant'Ubaldo libera un ossesso appartenente ai Musei Civici di Padova (cfr. S. Marinelli, in Da Padovanino a Tiepolo. Dipinti dei Musei Civici di Padova del Seicento e Settecento, a cura di D. Banzato, A. Mariuz, G. Pavanello, Milano 1997, pp. 275-276, cat. 221) e in particolare, con il Sant'Ubaldo libera dal demonio uno spiritato conservato nella chiesa di Santo Spirito a Bergamo (cfr. fig. 1, Polazzo, pp. 38-39, n. 75) e con la figura del Sacerdote della Presentazione di Gesù al Tempio del Duomo di Bergamo eseguita nel 1745 (fig. 1; Polazzo, p. 52, n. 72).
Bibliografia di riferimento:
M. Polazzo, Pietro Rotari pittore del Settecento veronese, Verona 1988, ad vocem
F. Magani, P. Marini, A. Tomezzoli, Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari, catalogo della mostra, Milano 2011, ad vocem
L. Ievolella, Pietro Rotari, in Pittori dell'Accademia di Verona, a cura di L. Caburlotto, F. Magani, S. Marinelli, C. Rigoni, Verona 2011, pp. 332-345
LOTS
1
FRANCESCO GUARDI
FRANCESCO GUARDI
(Venezia, 1712 - 1793)
Capriccio con torre e cascinali in riva al mare
Penna e inchiostro bruno, acquerellati in bistro, su carta vergellata con filigrana JM, mm 205X298
Capriccio con torre e cascinali in riva al mare
Penna e inchiostro bruno, acquerellati in bistro, su carta vergellata con filigrana JM, mm 205X298
ESTIMATE € 3,000 - 5,000
2
AGOSTINO UGOLINI
AGOSTINO UGOLINI
(Verona, 1755 - 1824)
Sant'Ignazio di Loyola in contemplazione del monogramma del nome di Gesù
Olio su tela, cm 34X21
Sant'Ignazio di Loyola in contemplazione del monogramma del nome di Gesù
Olio su tela, cm 34X21
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
3
ANTONIO TIBALDI
ANTONIO TIBALDI
(Roma, 1635 - documentato fino al 1675)
Natura morta con tessuti, versatóio, scultura, orologio e alzata con dolci
Olio su tela, cm 100X135
Natura morta con tessuti, versatóio, scultura, orologio e alzata con dolci
Olio su tela, cm 100X135
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
4
ANTONIO TIBALDI
ANTONIO TIBALDI
(Roma, 1635 - documentato fino al 1675)
Natura morta con tessuti, strumenti musicali, spartito e libri
Olio su tela, cm 100X135
Natura morta con tessuti, strumenti musicali, spartito e libri
Olio su tela, cm 100X135
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
5
HENDRIK FRANS VAN LINT
HENDRIK FRANS VAN LINT
(Anversa, 1684 - Roma, 1763)
Paesaggio ideale
Firmato e datato sull'albero a destra: Studio. f. Roma 174...
Olio su tavola, cm 76X60
Paesaggio ideale
Firmato e datato sull'albero a destra: Studio. f. Roma 174...
Olio su tavola, cm 76X60
ESTIMATE € 5,000 - 8,000
6
ERASMUS DE BIE
ERASMUS DE BIE
(Anversa, 1629 - 1675)
Paesaggio della campagna romana con viandanti e rovine
Firmato: E. D./BIE sulla botte in basso a sinistra
Olio su tela, cm 58,5X85
Paesaggio della campagna romana con viandanti e rovine
Firmato: E. D./BIE sulla botte in basso a sinistra
Olio su tela, cm 58,5X85
ESTIMATE € 500 - 800
7
THOMAS VAN APSHOVEN
THOMAS VAN APSHOVEN
(Anversa, 1622 - 1664)
Paesaggio con viandanti sullo sfondo di un villaggio
Olio su tela, cm 54,7,5X91
Paesaggio con viandanti sullo sfondo di un villaggio
Olio su tela, cm 54,7,5X91
ESTIMATE € 500 - 800
8
EGBERT VAN HEEMSKERCK
EGBERT VAN HEEMSKERCK
(Harleem, 1634 - Londra, 1704)
Interno di osteria
Olio su tela, cm 35X41
Interno di osteria
Olio su tela, cm 35X41
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
10
SIMON JOHANNES VAN DOUW
SIMON JOHANNES VAN DOUW
(Anversa, 1630 circa - dopo il 1677)
Battaglia
Monogrammato SVD in basso a destra
Olio su tavola, cm 40X50,2
Battaglia
Monogrammato SVD in basso a destra
Olio su tavola, cm 40X50,2
ESTIMATE € 500 - 800
11
GERRIT PIETERSZ SWEELINK (attr. a)
GERRIT PIETERSZ SWEELINK (attr. a)
(Amsterdam, 1566 - prima del 1616)
Adorazione dei pastori
Olio su tavola, cm 46,7X38,5
Adorazione dei pastori
Olio su tavola, cm 46,7X38,5
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
12
STEFANO POZZI
STEFANO POZZI
(Roma, 1699 - 1768)
Ascensione di un padre gesuita o San Filippo Benizi?
Olio su tela, cm 174,5X124
Ascensione di un padre gesuita o San Filippo Benizi?
Olio su tela, cm 174,5X124
ESTIMATE € 3,000 - 5,000